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The East

Creato il 26 settembre 2014 da In Central Perk @InCentralPerk
E' già Ieri -2013-
Brit Marling è senza dubbio una delle voci più interessanti del cinema indipendente che gravita attorno al Sundance.
Nonostante l'impasse -personale- con Another Earth in cui comunque la sua voce e la sua scrittura brillano di luce propria, la giovane (classe 1983) sceneggiatrice e interprete dà prova di una maturità volendo ancora maggiore con questa sua terza pellicola, mettendoci in mezzo un Sound of my voice che tempo permettendo recupererò sicuramente.
Abbandonati gli spunti sci-fi, messa da parte l'introspezione e l'intimità di Rhoda e John, la Marling alza il tiro concentrandosi sugli ecoterroristi di oggi e compiendo con The East un ottimo sposalizio con la regia classica ma non per questo banale di Zal Batmanglij.
The East
Passando dall'altro lato della macchina da presa, la Marling è Sarah, professione spia, o detective privato, che la sua agenzia manda ad infiltrarsi nel fantomatico quanto misterioso gruppo The East, scoprendo un manipolo di giovani che nascondono la loro identità, abbracciano il freeganismo (ovvero vivono degli scarti della nostra società consumistica, che si tratti di abiti o di cibo) e che vuole fermare con le loro stesse armi, importanti multinazionali farmaceutiche o inquinatrici dell'ambiente.
Occhio per occhio, dente per dente.
Il farmaco in circolazione provoca effetti collaterali devastanti, dal tremore agli attacchi epilettici fino a una depressione psicologica?
Quel farmaco, miei cari azionisti, ve lo mettiamo nello champagne che bevete.
Le vostre navi hanno sparso per il mare litri di petrolio?
Quel petrolio ve lo facciamo uscire dai condotti dell'aria condizionata di casa.
Smaltite rifiuti tossici nel lago che vi sta a fianco, provocando agli abitanti tumori mortali e l'impossibilità di usare l'acqua del rubinetto anche solo per lavarsi i denti?
In quell'acqua vi facciamo fare un bagno.
Davanti a questi metodi, discutibili, c'è però una filosofia che mette in crisi tutte le scale dei valori di Sarah, che vede tentennare la sua fede, complice anche il carisma e la bella presenza di Benji (Alexander Skarsgård).
L'iniziale diffidenza sia della ragazza che del gruppo, si appiana così, e i suoi ritorni dopo periodi di pausa, sono segnati volta per volta da una nuova prospettiva della sua vita, che va a rendere più difficile la sua relazione sentimentale ufficiale, per non parlare del lavoro in sé, che passa dall'agenzia privata ai contatti con l'FBI.
The East
In questa lento ma inarrestabile processo di presa di coscienza, noi stessi, come pubblico, siamo chiamati ad aprire gli occhi. I metodi dell'East possono apparire crudeli, sotto certi punti di vista, certo, ma lo sono molto di più quello dei burocrati e degli agiati uomini d'affari che si credono impenetrabili e protetti, con le loro mani sporche.
La Marling, rimanendo sempre concentrata sul suo personaggio, permette così che la presa di coscienza arrivi pian piano per entrambi, e con quel finale che ancora una volta lancia uno smacco non indifferente, trova anche una nuova via, mettendo in pratica quanto forse lo stesso film cerca di fare.
La maturità acquisita è quindi innegabile, e la solidità della messa in scena, che non si perde in fronzoli pur incantando con alcune riprese ad effetto (vedi quella riguardante la sempre brava Ellen Page), aiuta e non ostacola quanto la Marling ha da dire.
The East
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