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The Electric Flag - Il trip del blues

Creato il 16 gennaio 2011 da Lesto82

 

 

LO SPELEOLOGO

 

 

di NICOLAS ICARDI

 

THE ELECTRIC FLAG FOTO.jpg

Gli Electric Flag sono un gruppo che nasce nel 1967 a San Francisco dalle intenzioni del chitarrista Mike Bloomfield, uno dei musicisti bianchi che cambiarono la scena blues di Chicago, inventò una nuova tecnica alla chitarra, che, per gli assoli lunghi e insistiti e per i richiami ai raga, avrebbe esercitato un'influenza enorme su tutti i chitarristi successivi. Appena uscito dalla Paul Butterfield Blues Band e dopo aver suonato nell'album capolavoro di Bob Dylan, "Highway 61 Revisited", decide di assemblare una piccola orchestra capace di miscelare tutte le musiche della tradizione americana (il primo provvisorio nome è An American Band), dal blues al country, dal ragtime al folk, dal funk al soul, il tutto con il nuovo vestito psichedelico che prendeva corpo in quel periodo. Emigrato nel 1967 a San Francisco, Bloomfield formò gli Electric Flag con l'organista Barry Goldberg, il batterista Buddy Miles, che aveva suonato già con Otis Redding e Wilson Pickett, il cantante Nick Gravenites, Harvey Brooks al basso, Herbie Rick sax e chitarra, Marcus Doubleday ai fiati. Gli Electric Flag dureranno lo spazio di 18 mesi, durante i quali pubblicano solo due album e una colonna sonora, ma lasceranno una traccia indelebile nella storia del rock. Il debutto avviene al festival di Monterey nel 1967, suscitarono subito il grande interesse della critica anche per il largo uso di fiati, la prima volta in una formazione di blues bianco americano. Il successo fu immediato: gli Electric Flag erano una macchina poderosa in grado di destreggiarsi in differenti territori musicali mettendo in luce le varie personalità del gruppo. Fra i primi a notarli fu l'attore Peter Fonda che li coinvolse nella soundtrack di "The Trip" ("Il Serpente di Fuoco"), film di Roger Corman. Nella colonna sonora mescolano con disinvoltura davvero coraggiosa elettronica, rumore, psichedelia, country, ragtime e blues. Con il supporto di ottimi autori e di elevate doti tecniche individuali, gli Electric Flag realizzarono nel 1968 due album "A Long Time Comin' " e "The Electric Flag: An American Music Band" una miscela di rock, blues elettrico, r'n'b e pop/rock con divagazioni psichedeliche anche se la maggioranze delle tracce erano classici del blues. Presto il gruppo diventò orfano di Bloomfield, stressato dalle troppe incombenze e dal continuo conflitto con Buddy Miles, che tendeva a trasformare i concerti in show spettacolari poco graditi al chitarrista. Il gruppo si sfalda e tutti i componenti continueranno per le loro strade, Bloomfield proseguirà la sua carriera solista tra alti e bassi tra problemi di alcolismo fino alla sua morte avvenuta nel 1981 per overdose. Da menzionare nella sua carriera solista la partecipazione all'ottimo "Supersession" (1968) allestito da Al Kooper, “My Labors” (1969), con Mark Naftalin e "Analine"(1977). Nel 1974 gli altri tre membri del gruppo riformano gli Electric Flag e pubblicano l'album "The band kept playing", modesto tentativo di proporre un suono ormai datato.
Dai loro tre album vi propongo tre tracce:
“Killing Floor” da “Long Time Comin”, cover di Howlin’ Wolf (brano di apertura del disco), il classico del blues di Wolf viene rivisitato in chiave elettrica con i fiati funky sullo sfondo.
“Fine Jung Thing” dalla colonna sonora di “The Trip”, traccia da oltre 7 minuti, è una sorta di hyper-jazz che accompagna il protagonista nei meandri più oscuri del suo viaggio.
“You don’t realize” da “Long Time Comin”, grande blues, reso con la voce e i fiati un pezzo soul.
Il linguaggio dei Electric Flag era stratificato su più livelli. Era una compenetrazione di stili che comprendevano il blues, il rock psichedelico, il rhythm and blues e il soul. L’anima nera e l’anima bianca della musica americana in pacifica coesione, quando in realtà le divisioni razziali erano drammaticamente ancora molto forti. Sperimentarono anche l’elettronica includendo nel loro organico uno dei primissimi sintetizzatori Moog. Andarono a recuperare persino alcuni elementi di musica indiana come il sitar. Insomma gli Electric Flag erano un insieme di musicisti dalla mente aperta, che si erano impegnati in una breve ma intensa corsa multi-culturale.Non resta che consigliarvi di andare a recuperare i loro tre album, tre gioielli dimenticati.

 

pagina wikipedia

 

 

KILLING FLOOR - 1968

Audio

 

 

 

 

FINE JUNG THING - 1967

Audio

 

 

 

YOU DON'T REALIZE - 1968

Audio

 

 

 

 

 

 

a domenica prossima...

 


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