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The equalizer

Creato il 17 luglio 2015 da Ussy77 @xunpugnodifilm

20490_bigCarismatico, ma attenzione alla superficialità

Fuqua ritrova Denzel Washington e si ispira liberamente alla serie televisiva Un giustiziere a New York. Nasce così The Equalizer, un prodotto con un protagonista fortemente carismatico, che accatasta situazioni inverosimili e azione a non finire. Tuttavia il film diretto da Antoine Fuqua non convince del tutto a causa dell’eccessiva lungaggine e di un, apparente, mistero che in realtà lascia parecchio delusi.

Robert McCall è un ex agente della CIA, che lavora come impiegato presso un supermercato del fai da te. Ogni sera cena da solo in un locale sotto casa e qui incontra Alina, una giovane prostituta tiranneggiata dal suo magnaccia. Quando Alina finisce in ospedale a causa di un pestaggio, Robert rispolvera le sue doti omicide.

Sono passati 13 anni da Training Day e l’impressione è che un Fuqua come quello non lo ritroveremo mai. Ciò che si ritrova è invece la liaison tra il regista e Washington, un rapporto lavorativo che permette all’attore di interpretare lo stesso personaggio da anni (quello del tenebroso vendicatore con un indicibile passato) senza però perdere in convinzione. Perché seppur The Equalizer si dimostri un prodotto non pienamente riuscito, Washington è l’unico tassello che convince pienamente. Difatti l’attore afroamericano riesce a mantenere altissima la tensione e permette al film di non afflosciarsi su se stesso e di non infilarsi nel pericoloso buco nero della ripetitività. E’ Washington il punto di forza di una pellicola che, tra sangue e sparatorie, esibisce, da una parte della barricata un gruppo di cattivi spietati e privi di moralità, mentre dall’altra parte,un vendicatore con qualche ruga sul viso e una vibrante fibra morale.

Deludente e infinito, The Equalizer non coinvolge e appare, al netto della sceneggiatura, molto più superficiale di quanto voglia far credere. Di conseguenza si assiste a un film molto simile a tanti altri (in tanti si ricorderanno della trilogia di Taken), che ostenta una sceneggiatura parecchio banale e riconoscibile. Difatti se il vendicatore non è un padre di famiglia (tutto frasi fatte e sguardo perso nel vuoto) è un buon samaritano che spreca poche parole e pensa principalmente ai fatti.

Esibendo un equalizer (un equilibratore umano) dal carisma fortemente catalizzatore, il film diretto da Fuqua è una deludente escalation di violenza, un prodotto dalle lodevoli suggestioni visive, ma dall’apparato narrativo “ingannevole” e superficiale.

Uscita al cinema: 9 ottobre 2014

Voto: **


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