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La trama (con parole mie): gli States nascondono un segreto piuttosto importante, celato da oltre cinquant'anni. Nella prigione di Inostranka sono infatti tenuti in custodia alieni dalle fattezze perfettamente umane - uniche differenze fisiche sono un maggiore utilizzo delle potenzialità cerebrali ed un invecchiamento decisamente più rallentato - giunti sulla Terra a seguito di un'avaria della loro nave.
Ma anche i suddetti nascondono un segreto niente male: una parte di loro, infatti, riuscita a sfuggire alla cattura, avvalendosi della proprie competenze tecniche, si è infiltrata a tutti i livelli della società umana, preparando il terreno per il momento della resa dei conti.Momento che giunge nel corso del mandato presidenziale di Elias Martinez, che si troverà a giocare una partita a scacchi con la leader aliena Sophia, con il nostro pianeta sul piatto.Nel frattempo, il giovane Sean Walker scopre che la sua promessa sposa Leila è in realtà figlia di uno degli extraterresti integrati nella società, e da quel momento inizieranno per lui i guai.
In principio fu Lost.La creatura di Abrams, già nel corso della sua programmazione, cominciò a sconvolgere i suoi fan ed il mondo del piccolo schermo rispetto a quello che sarebbe accaduto una volta che la parola fine sarebbe stata scritta sulle avventure dei naufraghi più famosi nell'universo delle serie televisive.Dunque cominciarono a nascere proposte che, di fatto, si proponevano come l'alternativa - presente e futura - a Jack, Sawyer, Locke e soci: si cominciò con Heroes, partito discretamente e finito per diventare la caricatura di se stesso, dunque venne Flashforward, che dichiaratamente si presentava come, per l'appunto, il nuovo Lost, chiuso ingloriosamente dopo un'unica stagione fatta più di bassi che di alti, e infine, proprio in sostituzione di quest'ultimo, The Event.Presentato in pompa magna grazie ad una campagna promozionale massiccia, già dai primi episodi questo poco incisivo prodotto mostrava il fianco ad un'impietosa comparazione con l'opera del mitico J. J. e della sua squadra e, a tratti, addirittura rispetto all'appena citato Flashforward.Una trama trita e ritrita frutto di un mix non troppo riuscito dei vecchi Visitors e delle teorie della cospirazione e fobia del terrorismo figlie dell'undici settembre, un cast poco convincente fatto di ripescaggi dal mondo del piccolo schermo - interessante soltanto il lavoro di Zeljko Ivanek, caratterista già sfruttato in 24 e True blood -ed uno script progressivamente ridotto ad un caos disorganizzato frutto, probabilmente, di idee che fin dal principio risultavano poche e molto confuse.
Come se tutto questo non bastasse, ad aggravare la situazione troviamo il pessimo personaggio di Sean Walker, perfetto protagonista all-american style che da universitario qualunque riesce a trasformarsi in una sorta di agente segreto praticamente senza battere ciglio, passando dal panico per la sua ragazza scomparsa durante una crociera al sangue freddo di un killer in stile Jason Bourne con la stessa facilità con cui, dopo il primo cocktail, si passa irrimediabilmente al secondo - e così via -, la portatrice di contraddizioni Sophia - "dobbiamo uccidere questi umani, ma non dobbiamo rallegrarcene, è una questione di sopravvivenza della nostra specie", che mi sa tanto di scusa da gerarca nazista in versione radical chic - ed un plot che con il suo evolversi incappa in un difetto che, in genere, non affligge neppure le peggiori tra le serie tv: la noia.
Posso affermare con certezza, infatti, che The Event è stato uno dei rarissimi casi in cui neppure il crescendo comune per prodotti di questo tipo che conduce al sempre famigerato season finale è riuscito a catturare almeno quel minimo di curiosità che permette di seguire gli ultimi episodi senza dover fronteggiare palpebre calanti o il desiderio che possa arrivare il prima possibile l'ultimo episodio: testimone chiave del tedio suscitato da questo prodotto negli occupanti di casa Ford è la tempistica con la quale è stato portato a termine.
Iniziato parallelamente alla messa in onda nell'autunno 2010 ed abbandonato ripetutamente nel corso del 2011 - sfruttando blocchi di due/tre puntate per arginare i periodi di magra nell'ambito del resto dei serial tv - ha visto la sua fine giungere di fronte al divano fordiano soltanto in questo inizio 2012.
Nessuna singola stagione era mai riuscita in un'impresa di questo genere.
Flashforward o prodotti pessimi che fossero.
Non nego che il rischio di "cancellazione" sia stato assolutamente concreto, e direi che il fatto di essere giunti alla conclusione è legato principalmente alla struttura ridotta ad una singola annata: se la serie fosse stata confermata, probabilmente, a quest'ora sarebbe già caduta nel dimenticatoio degli abbandoni, come già fu per il succitato Heroes.
Tirando le somme, direi che l'unico a salvarsi e suscitare un minimo interesse potrebbe essere il reietto agente Lee, unico personaggio con una dimensione più sfaccettata rispetto alla monotonia che caratterizza il resto del cast.
Troppo, troppo poco per una proposta che avrebbe dovuto imporsi in un panorama ormai variegato e sempre più spesso supportato da qualità quasi cinematografiche come quello delle serie tv.
MrFord
"Up all night long
and there's something very wrong
and I know it must be late
been gone since yesterday
I'm not like you guys
I'm not like you."
Blink 182 - "Aliens exist" -
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