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The Expendables - I Mercenari (di S. Stallone, 2010)
Creato il 10 novembre 2012 da Frank_romantico @Combinazione_COk, probabilmente sono fuori tempo massimo. Ok, il due è uscito qualche mese fa ed è già in lavorazione un terzo episodio. Ok, chi è che vuol ancora sentire parlare del primo capitolo de I Mercenari, al secolo The Expendables? Probabilmente nessuno, ma dopo il primo (?) passaggio televisivo e la mia personale seconda visione, non potevo non scrivere di questo film. Il motivo è semplice: mi è piaciuto più della prima volta. Non tanto perchè ci sono i beniamini dei piccini classe '80, ma perchè è proprio l'aria che si respira a farti stare bene. Sembra quasi una rimpatriata tra vecchi compagni di scuola: magari non ti interessa delle facce che ci sono ma ti interessa ripercorrere un tempo perduto, passato, che non tornerà mai più. Gli "ho fatto" che si scontrano con gli "avrei voluto". I Mercenari rievoca proprio quella sensazione, un deja vù che sprigiona calore, un sogno color seppia fatto sotto le coperte. Parlarne fa bene al cuore, anche se molti non saranno d'accordo. Chi se ne frega? Questo è il cinema che non hai voglia di vivere razionalmente, che ha il sapore del tuo piatto preferito e il calore della mano di tuo padre che ti accompagna per la prima volta di fronte al grande schermo. Che esperienza fantastica. Oggi non so se sia possibile viverla ancora. Altri tempi, altri luoghi, altre sensazioni. Oggi ci sono i Transformers e c'è Michele Baia, ci sono i cartoni animati in computer grafica e la violenza che di ludico non ha più niente. Forse è meglio così, forse è peggio.
Nel 2010 Sylvester Stallone decide di scrivere (con Dave Callaham) e dirigere un film. Farlo però ha senso solo se al suo fianco può avere i suoi amici, quelli vecchi e quelli nuovi. Unico comune denominatore: essere star del genere action. Se qualcuno declina l'invito e qualcun'altro è costretto a rifiutare, Sly riesce comunque a raggiungere il suo obiettivo e chiama a raccolta un nutrito gruppo tra comprimari e comparse: il Mickey Rourke rinvigorito dal successo di The Wrestler, il britannico Jason Statham, l'artista marziale Jet Li, il sempreverde Eric Roberts e il vecchio avversario Dolph Lundgren. Compaiono anche gli amici Bruce Willis e Arnold Schwarzenegger in camei divertentissimi. Insomma, tutta gente che ha dato - e da - il proprio contributo ad un tipo di cinema in via d'stinzione.Quando il film è uscito alcuni hanno gioito, altri bestemmiato e c'è chi è rimasto scettico anche dopo la visione. In effetti la trama è banale, la storia un pretesto tra una scena d'azione e una battuta figa, ma è proprio questo il bello, perchè in un action quel che conta è solo l'azione e come viene girata. Stallone in questo ormai è un professionista e dimostra la stessa bravura messa in risalto nell'ultimo Rambo, imbastendo spettacolari coreografie di una violenza moderna ma volutamente sopra le righe per metterne in evidenza la finzione.
Già, perchè The Expendables non è solo una spericolata operazione amarcord ma l'ironico modo per rimettersi in discussione. Gente che ha fatto la storia vecchia e recente di un intero genere e che, sostituita da bamboccioni rigidi e monoespressivi, decide di provare a rimettersi in gioco, di divertirsi e divertire ancora una volta. E non venitemi a dire che attori come Sly e Schwarzy erano l'apice della monoespressività perchè loro e quelli come loro recitavano col corpo mettendo in mostra una plasticità che avrebbe fatto impezzire uno scultore. Gente nata per fare quello che faceva e non bambolotti messi lì da produttori con gli occhi a forma di dollaro.Il film poi funziona perchè collaudato nella struttura, senza mai un attimo di pausa e senza quei rallenty tanto in voga al giorno d'oggi. E loro, gli attori, si divertono davvero: fanno a pugni, sparano, uccidono centinaia di soldati e radono al suolo un'intera isola. Chi è che non si divertirebbe? E noi con loro, gli spettatori, che ci riusciamo persino a commuovere nella drammatica scena in cui un Rourke sempre più sfatto (e sempre più attore) recita un monologo che sa di disperazione e voglia di riscatto. Ci ritroviamo con gli occhi velati (io mi sono ritrovato con gli occhi velati) e avremmo voglia di entrare nel film e dire loro che ci hanno donato l'infanzia più bella possibile.
Quindi è un film così bello, sull'orlo della perfezione, questo? No! Perchè a voler fare i critici di sta cippa c'è tamarragigne, un montaggio che zoppica e una sceneggiatura scritta per dar risalto a questa o quella star senza scontentare (quasi) nessuno. Perchè è una pellicola violenta e stupida, senza contenuto. Io però non sono un critico, io torno bambino, mi guardo sto film e resto per tutto il tempo con la bocca spalancata, rido, piango e mi esalto quando scopro che ci sono l'ex lottatore di wrestling Steve Austin, l'ex giocatore di football Terry Crews (che ha recitato per Lynch, sti cazzi) e il buon vecchio David Zayas. Fucili con nomi di donna, donne col corpo di modella (Giselle Ltiè e Charisma Carpenter), motociclette cavalcate da pin up e tatuatori poco raccomandabili. C'è musica rock che scuote i timpani e fa bene al cuore. E poi, quando si incontrano, ci sono Arnold e Sly e tu ti chiedi "chi vincerebbe tra loro due?" ma dovrai aspettare il secondo capitolo per vederli insieme davvero. Non importa, si aspetta volentieri a costo di essere traditi. Ma di Expendables 2 parlerò una prossima volta. Nel frattempo attendo il numero 3 e mi chiedo chi potrò mai incontrare in questa prossima avventura. Se potessi esprimere un desiderio, vorrei vedere Mr T o Hulk Hogan, ma mi basterebbe anche Danny Trajo. Lo so, sono un inguaribile romantico.
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