USCITA CINEMA: NO
GENERE: Azione, Drammatico, Fantasy
REGIA: Tarsem Singh
SCENEGGIATURA: Tarsem Singh, Dan Gilroy, Nico Soultanakis
ATTORI: Catinca Untarul,Lee Pace, Justine Waddell, Daniel Caltagirone, Marcus Wesley, Robin Smith, Jeetu Verma, Kim Uylenbroek,Leo Bill,Emil Hostina,Julian Bleach.
FOTOGRAFIA: Colin Watkinson
MONTAGGIO: Robert Duffy
MUSICHE: Krishna Levy
PRODUZIONE: Absolute Entertainment, Deep Films,Googly Films
DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures
PAESE: USA/INDIA 2006
DURATA: 117 Min
FORMATO: Colore
Trama:
Los Angeles, anni ’20. In un ospedale nella periferia della città è ricoverato un uomo, Roy Walker, a cui si sono paralizzate le gambe a seguito di una caduta riportata sul set del primo film in cui lavorava come controfigura. Egli incontra Alessandria, una bambina rumena con un braccio rotto, paziente anche lei nell’ospedale. Roy la affascina con una storia su Alessandro il Grande e la invita a tornare da lui il giorno seguente per ascoltare un racconto epico. Il giorno dopo, come promesso, comincia a raccontarle le vicende di cinque personaggi: un ex schiavo, un esperto di esplosioni, un indiano, Charles Darwin e un bandito, i quali vogliono tutti uccidere il malvagio governatore Odious che, in modi diversi, ha recato loro offesa. Essi vengono presto affiancati da un mistico, che li aiuta a cercare di realizzare il loro intento. Alessandria, frattanto, immagina i suoi amici e le persone intorno a lei comparire come protagonisti nella storia di Roy.
Commento:
Remake della pellicola bulgara “Yo ho ho” (1981) di Valeri Petrov, seconda opera cinematografica per Tarsem Singh, acclamato regista di videoclip. Un lavoro visivo mastodontico girato nell’arco di ben 4 lunghi anni passati tra un'infinità di locations che vanno dalla piazza del Campidoglio a Roma a Villa Adriana a Tivoli, dal Lago Pangong sulla Catena dell’Himalaya al Ponte Carlo di Praga. Un giro intorno al mondo che tocca più di 18 location differenti.
Un lavoro fatto di suoni e immagini amalgamate con un senso artistico assoluto. In questi scenari meravigliosi si muovono i nostri protagonisti inizialmente 5 banditi creati dalla fervida immaginazione di uno stuntman caduto in disgrazia e dalla sua nuova piccolissima amica Alessandria. Rinchiusi entrambi tra le pareti di una piccola camera di un ospedale percorreranno insieme questo immenso viaggio intorno al mondo alla ricerca dei sogni, della speranza, di amicizia, di amore e di vedetta. Entrambi impareranno molto da questa storia creata in un momento di bisogno, perché ci si può sempre rialzare dopo una caduta (The fall, appunto).
Con una narrazione ad intrecci parallela che si snoda tra tempo reale e strato mentale la pellicola ricorda molto da vicino il riuscitissimo “Big Fish” di Tim Burton con il quale il regista indiano condivide anche l’estro visionario. Tarsen mette in mostra tutta la sua fervida inventiva dove la realtà si fonde all’immaginazione dei protagonisti. Infermieri, dottori, pazienti diventano gli interpreti di questa incredibile fiaba dove il narratore (lo stuntman) crea la storia ma è l’immaginazione della piccola amica il punto di vista che ci viene restituito a schermo per un moderno Mago di Oz.
Un'opera come già detto visivamente splendida grazie anche alla magnifica fotografia di Colin Watkinson e ai bellissimi costumi di Eiko Ishioka. Purtroppo il film non è privo di leggerissimi difetti come la durata non propriamente eccessiva ma poco aiutata da una sceneggiatura non molto scorrevole visti i tanti salti temporali che possono disorientare e annoiare più di un spettatore. Un piccolo neo che comunque toglie poco o nulla ad una piccola gemma da custodire nella volta celeste delle fiabe moderne. Un omaggio alle storie e a chi le racconta proprio come la nostra amata settima arte che omaggia grazie alla presenza degli stuntman e alle controfigure che possiamo osservare in mirabolanti inseguenti e cadute negli anni del muto. Da vedere possibilmente in lingua originale.
Pro.
Pura bellezza scenica.
Tematica per nulla scontata e banale.
Contro.
Qualche rifinitura in chiave di sceneggiatura poteva giovare alla scorrevolezza della pellicola.
Doppiaggio Italiano non all’altezza.