Passeggiando per Greenwich, al n. 12 di Croom’s Hill, vi potete imbattere in un piccolo museo, unico nel suo genere, completamente dedicato all’arte del ventaglio. The Fan Museum, ospitato in una bella casa settecentesca, conserva oltre 2000 ventagli, collezionati con entusiasmo da Helene Alexander. Nelle due sale al pian terreno, è possibile ripercorrere la storia e le tecniche di manifattura di questo singolare strumento, un tempo simbolo di femminilità, comunicazione, ritualità e stile. Già utilizzato a corte e nelle cerimonie religiose ai tempi degli Egizi, dei Greci e dei Romani, il ventaglio, come lo conosciamo noi, proviene dall’Estremo Oriente. In antichità, i Cinesi utilizzavano ventagli circolari, montati su un’impugnatura di bambù; nel VII secolo, i Giapponesi inventarono il ventaglio pieghevole, che, importato in Cina, raggiunse poi l’Europa, tramite i traffici commerciali aperti dai Portoghesi. Il ventaglio, fu introdotto alla corte di Francia da Caterina de’ Medici e divenne uno strumento funzionale ed elegante, destinato a dame della classe superiore di tutta Europa. I motivi artistici delle pagine dei ventagli, si rifacevano a dipinti noti, e le montature erano spesso d’avorio. Non conosciamo i nomi degli artisti che dipinsero la maggior parte dei ventagli tra XVII e XIX secolo, perché, la fabbricazione e la decorazione di questi oggetti, nonostante fosse regolata da apposite corporazioni, non era considerata un’arte nobile, ma una semplice manifattura, che però poteva impiegare l’intervento di quindici persone diverse, per la realizzazione di un unico esemplare. Le sale al piano superiore del museo, sono dedicate a mostre temporanee, che permettono l’esposizione di esemplari diversi.
Fino al 12 maggio 2013, si possono ammirare dei bellissimi ventagli, per la maggior parte di manifattura inglese, francese e spagnola, creati nella prima metà dell’Ottocento. The Fan In Europe: 1800-1850, illustra in modo affascinante, un periodo spesso trascurato nella storia del ventaglio.
In Europa, nelle prime decadi del XIX secolo, si assiste ad un cambiamento significativo nelle dimensioni e nei materiali utilizzati per i ventagli. Le Guerre Napoleoniche spopolano le botteghe artigiane e riducono la disponibilità di avorio, tartaruga e gemme preziose, inducendo i fabbricatori di ventagli all’utilizzo di elementi meno sontuosi, come stecche di osso e lustrini. I temi decorativi, però, testimoniano i gusti e le tendenze di un’epoca. Si va dai piccoli, ma elegantissimi ventagli Regency e Stile Impero ai modelli degli anni ’20, abbelliti da trine ogivali, di sapore gotico, passando dalla rappresentazione di soggetti desunti dalle opere di Rossini o ritratti dei cantanti più in voga, fino alle decorazioni romantiche dei ventagli franco-spagnoli.
Sul retro del museo, ogni martedì e sabato, è possibile, su prenotazione, accomodarsi nella suggestiva Orangery, con vista sul piccolo giardino, per gustare un tradizionale afternoon tea, accompagnato da scones, panna, marmellata e buonissime torte fatte in casa. Tra le varie attività, ogni primo sabato del mese, il museo organizza anche un corso di fabbricazione di ventagli, per riscoprire questa illustre tradizione e passare un pomeriggio all’insegna della creatività.