Se lo conoscete lo avete visto recitare nel ruolo di Marshall Eriksen in “How Met Your Mother”, se non lo conoscete è perché di vedere quella serie non avete mai avuto il piacere. Jason Siegel è un attore molto poco sponsorizzato nel nostro paese, specializzato in commedie comiche e romantiche ma con prospettive che spaziano ampiamente dalla musica al cinema fino alla televisione. Ultimamente lo abbiamo visto prendere parte al nuovo film de "I Muppet", dove ha curato anche parte della sceneggiatura incaricandosi di restituire splendore a quei fantastici pupazzi Disney accidentalmente finiti in soffitta. Ma non è bastato neanche il tempo di ricevere gli elogi per l’ottimo lavoro compiuto che l'ennesima sfida da mettere in piedi era già li ad aspettarlo.
Dicevamo prima di commedie romantiche, appunto, quelle ostiche, difficili da realizzare senza il rischio di scivolare nella retorica o nello sdolcinato più assoluto. Siegel aveva nostalgia di queste commedie, non apprezzava come venivano trattate al giorno d’oggi dal sistema hollywoodiano e voleva riportare un tocco di classe a un genere caduto in stato catatonico. Nasce così "The Five-Year Engagement", la storia di due perfetti innamorati travolti dalla vita e dal tempo. La pellicola è una maschera sorridente che cela dietro di sé una malinconia devastante prendendo di petto una società, quella americana, e urlandogli contro quanto oggi sia diventata infelice, vergognosa e irriconoscibile.
La sensazione è che Jason Siegel sia in primis un ottimo osservatore prima di un buonissimo attore. Capace di assorbire l’anima del mondo che lo circonda e di rappresentarla lucidamente e nostalgicamente tramite la scrittura di una pregiatissima sceneggiatura. "The Five-Year Engagement" emerge come un film romantico che piange affranto la scomparsa del romanticismo, come una falsa commedia venuta a dirci che oggi non c’è più così tanto da ridere, come un’analisi contemporanea fatta di contrasti che mira ad illustrare quanto i tempi siano cambiati a tal punto da diventare deprimenti. Ma sopra ogni cosa, "The Five-Year Engagement" è una doverosa iniezione di fiducia messa lì a dirci che guarire da questa situazione e ricominciare a sognare è una missione del tutto possibile. E per noi è un traguardo soddisfacente.
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