“Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione.”(Josè Saramago)
Josè Saramago aveva un’idea molto precisa del viaggio. Come tutti i portoghesi, navigatori e poeti, da Pessoa in giù, aveva la percezione di quanto il viaggio sia essenza e vita di ogni essere umano.
Chi si mette in cammino, macina strade e incontra percorsi, fa parte di una sterminata cerchia di uomini che apre, con cadenze indefinite, gli occhi sul mondo e sulle cose.
La scoperta, la curiosità e la voglia di movimento, fisico e mentale è un processo che tocca alcuni, rapisce molti e riguarda tutti.
Il viaggio può iniziare con un solo passo. Possiamo aprire una valigia e riempirla di vestiti come si sogni. Una valigia vera come immaginaria, perchè si può viaggiare anche solo con il cuore e incamerare tutta la fantasia che c’è e non muoversi di un metro, viaggiando.
Dentro tutti i treni possibili, in quei vagoni che odorano di carne e polmoni, di gente in perpetuo scambio, può iniziare un’altro viaggio. Dentro abitacoli di auto, tra fumo di sigarette e autoradio roventi, ne può iniziare un altro.
Dentro cieli tersi e nuvole armoniose, a guardare la terra da sù, e portare gli occhi dentro uno spazio quasi metafisico, iniziano altri viaggi.
Non importa quale mezzo possiate usare per intraprendere i vostri personali viaggi, ciò che conta è il bagaglio emotivo che porterete con voi.
Valgono i brividi, le corse sotto la pioggia in giorni banali intorno alle città perfette, valgono le risatre intorno a tavolini adagiati su strade immense o su piccoli scorci di vicoli antichi. Valgono camminate solitarie sotto lampioni complici e dalla luce appagata da una notte sorniona. Valgono le passeggiate in riva al mare, con i piedi immersi in sabbie candide e sterminati mari dalle acque color mistero e verità.
Si viaggia per restare, per consumare giorni e anni, ma si viaggia anche per tornare. Le persone si spostano, girano, vagano ma spesso tenendo stretto il senso di casa, partire per poi fuggire e dopo ritornare sempre, seguire la velocità dei sogni altrove, per conservare il sapore dei luoghi quotidiani.
La musica accompagna questo gran peregrinare. La musica si atteggia a compagna fedele, a scatola dei ricordi che riaprono tempi passati ma freschi. La musica assume i colori di viaggi in solitudine ad ammirare tramonti lontani e potenti, come smuove compagnie scanzonate e ilari, amici con il sacco in spalla e un sorriso da scambiare sempre.
Noi di TheFreak vi invitiamo a prendere questo fagotto di musica e fotografie sottese e ripercorrere i vostri migliori viaggi, a scuotere il cesto della memoria e riprendere tutte le vostre pregresse emozioni itineranti per farle rivivere con la nostra chart. Vi invitiamo ancora a viaggiare nuovamente, e che questo viaggio parta da qui e finisca dove voi vogliate.
” Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre”(Josè Saramago)
Buon Ascolto
Passenger – Iggy Pop
Postcards from Paraguay – Mark Knopfler
Viaggi e Miraggi – Francesco De Gregori
Postcards from Italy – Beirut
Entre dos aguas – Paco de Lucia
Radioactive – Kings of Leon
The Tourist – Radiohead
Roads – Portishead