Negli Stati Uniti e in Canada, dove è già stato distribuito, il film sta suscitando l’interesse dei forum e dei blogger, non senza qualche reazione indignata dei più scandalizzati. La domanda che la trentunenne regista esordiente si pone sembra semplice: Concedersi di comune accordo una notte di adulterio reciproco può rafforzare l’intesa di una coppia consolidata o al contrario la conduce alla distruzione?
Lei, Katie Aselton, ha sicuramente tutti i numeri per cimentarsi nell’indagine, visto che è già nota come interprete e produttrice di The puffy chair (2005), film chiave di quel movimento mumblecore (di cui fa parte anche il regista americano Mark Duplass, marito della Aselton da quattro anni) che ama esplorare i rapporti personali tra trentenni con film in digitale e a bassissimo budget. In The freebie, oltre al simpatico Dax Shepard e a sé stessa nella parte dei protagonisti, Katie Aselton fa recitare quel Joshua Leonard che gli spettatori conoscono per un’indagine di genere decisamente diverso, ossia per il suo ruolo nel film ultraindipendente The blair witch project (1999).
Ma veniamo alla storia: Annie e Darren sono sposati da anni e gustano ogni giorno la bellezza della propria complicità, godendo uno della compagnia dell’altro. Trascorrono tutto il tempo divertendosi (beati loro) con giochi da tavolo e cruciverba, mangiando gelato, passeggiando e vedendosi con gli amici per l’aperitivo. Finchè una sera, improvvisamente, si accorgono di non essere perfetti perchè la focosa intesa sessuale di un tempo sembra essere diventata un ricordo. Incapaci di rassegnarsi alla “sconfitta”, decidono di tradirsi a vicenda per una notte con l’intenzione di aggiustare il difetto della loro unione modello. La sensazione claustrofoba dovuta all’uso continuo dei primi e primissimi piani è accentuata dal fatto che la regista sceglie di mostrare esclusivamente il rapporto di coppia. Non esiste il lavoro, non esiste l’impegno sociale, non esiste niente al di fuori di Annie e Darren, e anche i personaggi di contorno esistono solo in funzione della coppia protagonista. Presentato fuori concorso al Festival di Roma, dopo aver riscosso un discreto successo al Sundance 2010, il film verrà presto distribuito in Italia.
Lucilla Colonna