The girl who didn’t wait.

Creato il 30 settembre 2013 da Philomela997 @Philomela997

I Monologhi di Sana – Rubrica

Oggi è una giornata positiva. Ho trovato lavoro.
Successo tutto nel giro di 2 giorni, che io non aspetto, c’ho fretta.
Ebbene si, io ho sempre fretta, nella vita.
Sarà che ho passato 10 anni nella più totale immobilità, sospesa, galleggiante in una marea di “poi vediamo”, “in futuro”.
Ecco, i poi vediamo io li odio.
Mi mandano proprio in bestia.
Ma poi vediamo de che?
Che devo aspettà?
Le congiunzioni astrali giuste? Le previsioni della Maga Magò?
O, forse, mi stareste suggerendo che devo aspettare il principe azzurro?
Quel magico essere dotato di liquido seminale e carta di credito che risolverà tutti i miei problemi nella vita?
Il prossimo amico di famiglia/parente/tizi* X che mi rivolge la fatidica domanda l* scamazzo di mazzate, giuro.
“Ma che aspetti a fidanzarti?”
o, pure,
“Hai figli?”
NO.
E non li voglio.
Guarda, io oggi come oggi sono interessata ad altro…chi se ne frega dell’anello di diamanti, regalami un manuale di C che fai di me una ragazzina contenta.
O in alternativa un biglietto di sola andata per Dublino.
Perchè risulta ancora tanto difficile da comprendere che la generazione femminile della sottoscritta s’è rotta le palle di aspettare il principe azzurro?
Ma manco lo vogliamo, guarda, sinceramente…te ce vivresti col principe azzurro? No, dico, sai che palle?
E nel mentre che aspetto che dovrei fare, di preciso?
Sognare l’happy end?
Eh beh, non ho proprio altre aspirazioni nella vita, io.
È che sta storia dell’aspettare secondo me è una scusa per tenerci buone.
Il poi vediamo serve a non farci mai centrare l’obbiettivo.
Io me lo ricordo il fantastico discorsino del mio ex quando gli chiedevo di rileggere con me il codice per vedere se si poteva migliorare qualcosa: “Poi lo facciamo”.
Risultato?
Il mio javascript sta ancora là in attesa che qualcuno lo riguardi.
Io, in compenso, ho appreso l’arte del rompersi le palle di aspettare.
Avere un compagno di vita è una bella cosa, per carità, quando non diventa una palla al piede, però.
Quando non diventa la massima aspirazione della tua esistenza.
A me sentire certe frasi mi fa accapponare la pelle: “Certo, se trovasse un uomo e finalmente si sistemasse”
FIALMENTE SI SISTEMASSE?
Sono una portatrice sana di utero, questo non significa che la mia vita sarà completa solo e se sarò una mamma o una moglie.
Mi è successo che a giugno 2012 ho inciampato nel mondo dell’informatica.
E ho deciso che mi piaceva.
Risultato?
Ho letto articoli per tutta l’estate, a settembre ho iniziato a studiare, a dicembre ho avuto il mio primo sistema linux e la prima che ho fatto è stata aprire la shell e provare a fare cose. (ancora non ho smesso, e non credo succederà mai)
Poi ho deciso che volevo imparare a programmare.
Ho scaricato la guida di Python e ho iniziato a esercitarmi.
Ho deciso che la città dove vivevo mi faceva schifo, un mese dopo ho fatto le valigie e mi sono trasferita 900 km più a nord.
Sono arrivata qui e ho cercato lavoro, casa, situazioni.
Che dovrei aspettare, di preciso?
Che qualcuno mi salvi?
Che renda la mia vita pregna e densa di significati?
Guarda, ma anche no.
So benissimo farlo da sola.
E ultima, ma non meno importante, questa è la frase standard degli indecisi.
Gli uomini che non lo sanno se e cosa vogliono, che sono un’altra categoria che sopporto sempre meno.
È si? E allora che dobbiamo aspettà? La rivelazione del quarto segreto di Fatima?
È no? E allora di’ “no” porca eva, non “poi vediamo”.
Guarda che il nocciolo della questione non è “sposami”, al massimo “guarda, tu mi interessi, io ti interesso?”; no perchè ho notato che questa è un’altra delle pare standard degli uomini, come se, appunto, noi non aspettassimo altro nella vita che di farci portare all’altare da qualcuno.
Ma avete presente che vuol dire decidere di condividere la propria esistenza con qualcuno?
Mica lo si decide a cuor leggero, metti che poi scopri che è uno scassapalle che non sa nemmeno abbassare la tavoletta del water? Che fai?
O che è un invadente rompipalle che ti vuole leggere le mail e guardare il telefono?
O, peggio, un vanesio hypster?
Io prima di concederti buona parte del mio privato ci penso, non una, ma centodieci volte.
Perchè siete convinti che sotto sotto siamo tutte Aurora, Biancaneve, Raperonzolo.
Che aspettiamo nella torre il nostro principe che ci salvi.
A me quand’ero piccola me piaceva Eowyn. Avete presente?
- Nessun uomo può uccidermi -
- Io NON SONO UN UOMO -

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