Tutto questo, quindi, è il fondamento che regola la società falsamente utopica di Jonas. Società che si può invece definire invece fortemente distopica anche se, come fa notare Tommaso Pincio nell'introduzione al romanzo, non c'è un dittatore, un Grande Fratello che impone regole di convivenza, ma queste sono auto-imposte dalla stessa comunità.I sentimenti e gli istinti sono repressi. Ogni mattina il nucleo familiare si riunisce e ogni membro racconta i propri sogni violando quel poco di intimità offerta dall'inconscio. I cittadini di questo mondo non hanno una chiara definizione di cosa sia l'inconscio, intuiscono però che nei sogni sono nascosti i turbamenti personali, i semi di una trasgressione che, ovviamente, va repressa sul nascere. Così, quando in un sogno Jonas prova la prima pulsione sessuale, i suoi genitori gli impongono la somministrazione di una pillola che ne reprime lo sviluppo: perché in questa società non deve esistere nessuna forma di sessualità, soprattutto se finalizzata al solo piacere. Infatti soltanto alcune donne sono autorizzate a procreare (soltanto tre figli però), e il loro non è neanche un lavoro socialmente apprezzato.Da bambini ci si occupa di esaltare l'uniformità di pensiero e comportamento. Tutti i bambini sono classificati in base all'età: i “Nove” hanno nove anni, i “Dieci” ne hanno dieci, e così via. Tutto questo fino ai dodici, proprio alla soglia della pubertà. La cerimonia dei dodici anni è uno strano rito di iniziazione che per la prima volta distingue i bambini.
"È tempo" disse [Il Sommo Anziano] fissandoli uno a uno negli occhi "di riconoscere le differenze. Voi Undici avete finora imparato ad adeguarvi, a uniformare il vostro comportamento, a frenare ogni impulso che potesse differenziarvi dal gruppo. Ma oggi noi rendiamo onore alle vostre diversità, poiché esse hanno determinato il vostro futuro".(attenzione, rischio spoiler)La differenza sostanziale è che dopo i dodici anni non esiste più il concetto di età: si è adulti e basta. Nella cerimonia di iniziazione ad ogni Undici (undicenne) viene assegnato un lavoro in base alle proprie capacità. In linea di massima è un lavoro adatto alla persona, almeno apparentemente, e questa è la prima vera cosa che differenzierà gli individui e che mai potrà essere modificata: non è previsto un cambio di professione, si deve accettare lo status imposto. L'individuo può operare una sola scelta: il congedo. Altra questione che andrebbe sviscerata, soprattutto dal punto di vista psicoanalitico, è proprio questo. Il congedo in realtà è la morte. Le persone non muoiono, si congedano. Non esiste una vera e propria elaborazione del lutto. Andare Altrove è un normale avanzamento dell'esistenza umana, sia che riguardi un vecchio in fin di vita, sia che riguardi un bambino nato con qualche problema (problemi dal nostro punto di vista assolutamente risolvibili, se non addirittura inesistenti. Ad esempio se nascono due gemelli omozigoti uno dei due deve essere “congedato” perché in quella società è inconcepibile che ci siano due persone con lo stesso corredo genetico).
A Jonas verrà assegnato un lavoro particolare: egli è il prescelto e ha il compito di sostituire il vecchio Accoglitore di Memorie. Il suo è un lavoro atipico, anzi unico, e quindi molto importante: l'Accoglitore di Memorie racchiude in sé tutte le memorie delle civiltà passate: il ricordo di ogni percezione sensoriale, il freddo e il caldo (in quella terra non esistono queste sensazioni), il dolore fisico (il quale, quando capita, viene immediatamente bloccato tramite appositi medicinali); la memoria della felicità familiare, di una famiglia che canta vicino a un albero di natale addobbato, la sensazione della neve sulla pelle. Addirittura i colori sono stati cancellati. Ciò che vedono non sono altro che le ombre proiettate all'interno della caverna (torno non a caso a parlare di Platone).Tutto questo viene negato perché, appunto, avviene al di fuori dell'uniformità a cui questa società si è dedicata. Per evitare il dolore, i suoi cittadini hanno rinunciato alla gioia e a ogni tipo di istinto. È questo quello che intendevo dire prima: per evitare la sofferenza si è scelto di vivere in uno stato di atarassia, di apatia emozionale.Quando Jonas riceve per la prima volta queste emozioni/sensazioni/ricordi dall'anziano Accoglitore di Memorie, si rende conto che c'è molto di più di quello che conosceva: un intero mondo colorato fatto di gioie sconosciute ma anche di dolore. Il ragazzo si accorge che suo padre, un puericultore, proprio quella mattina ha dovuto “congedare” un neonato reo di essere un gemello omozigote.Jonas capisce quindi che questa regola è stupida e che suo padre quindi ha ucciso un neonato senza motivo.Non è un caso che questo “risveglio” avvenga alle soglie della pubertà. Jonas poco prima della cerimonia di iniziazione ha le sue prime pulsioni sessuali: innocui e maldestri sogni nei confronti di una coetanea. Dopo aver confessato questi sogni alla famiglia, un obbligo da mantenere così come è obbligato a dire sempre la verità ed esprimersi con i termini corretti, è stato costretto ad assumere delle pillole inibenti. La pubertà quindi coincide con il risveglio di Jonas, con la fuga dalla “caverna” in cui era inconsapevolmente incatenato e la conseguente messa in discussione dei propri genitori e del conformismo-uniformità in cui era vissuto. In realtà poi non si sa come questa fuga finirà, non si sa se avrà un lieto fine, ma non è importante, ciò che conta è la volontà di averla attuata: il solo averla pensata è il primo mattone tolto dal muro della distopia.
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La rivincita. Gathering blue. Secondo volume della trilogia.