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Il Kung-Fu come filosofia di vita, le regole, i precetti, la disciplina. Questa la storia, attraverso le vicende politiche della Cina dal 1938 agli anni sessanta. Una manciata di attori famosi, bravi e un grande regista. Un film intimo, i combattimenti non sono mai plateali, spettacolari, ma sono sviluppati quasi su un corpo a corpo. La macchina da presa indugia sui volti, sugli sguardi, privilegiando le resa cromatica, sorretta da una fotografia sontuosa e densa di pathos. Immagini ricercate splendide come ci ha abituato il regista. Il tutto porta a un risultato ambiguo, si vede, si sente l'intenzione di dare un'idea di arti marziali aldilà degli stereotipi fin qui visti, ma si ha la sensazione che appartenga al filone di "La Tigre e il Dragone" o "La Foresta dei Pugnali Volanti" pur mantenendo una certa magniloquenza.
3 Stelle
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