Anno: 2012
Durata: 117′
Genere: Azione/Avventura/Drammatico
Regia: Joe Carnahan
Interpreti principali: Liam Neeson (Ottway), Dallas Roberts (Hendrick), Frank Grillo (Diaz), Dermot Mulroney (Talget), Joe Anderson (Flanney), Nonso Anozie (Burke)
In Alaska, un uomo di nome Ottway si occupa di proteggere dagli attacchi di orsi e lupi la varia umanità che lavora alla trivellazione del terreno: sebbene non più giovanissimo, è un eccellente tiratore ed elimina un lupo da grande distanza per poi vederlo morire tenendogli una mano sul petto.
Ottway è depresso e immagina continuamente di trovarsi sdraiato su un letto insieme alla moglie, felice e sereno; una lettera scritta alla donna finisce per deprimerlo ancora di più.
Una sera, stufo della compagnia e della routine quotidiana, il cacciatore si mette in bocca la canna del fucile, pronto a farla finita, ma viene distolto dal premere il grilletto quando sente numerosi e lontani ululati.
Ottway si prepara a lasciare il posto con alcuni operai, prendendo un aereo che dovrebbe portarli ad Anchorage: nonostante il disturbo di uno scocciatore di nome Flannery, il cacciatore riesce ad addormentarsi, salvo svegliarsi per assistere al collasso del velivolo, danneggiato da una turbolenza troppo massiccia.
Dopo aver di nuovo immaginato di trovarsi nel letto con la moglie, l’uomo si sveglia in mezzo al nulla, da solo; il luogo dello schianto è poco vicino, ma ci sono solo altri sette sopravvissuti, incluso un moribondo di nome Lewenden, che si spegne lentamente consolato dal pensiero di sua figlia e da Ottway.
Gli altri superstiti sono Hendrick, Diaz, Flannery, Talget, Burke e Hernandez, tutti pronti a seguire la guida capace dell’esperto di sopravvivenza, ad eccezione di Diaz; quest’ultimo prende un orologio dotato di GPS da uno dei cadaveri, ma viene fermato da Ottway quando cerca di prendere al morto anche il portafoglio.
Ispezionando la zona dei rottami, il cacciatore viene attaccato da due lupi grigi, che allontana con la forza bruta e con l’aiuto di Hernandez e Talget; il gruppo sente l’ululato di parte del branco e solo il fuoco di una torcia riesce a far scappare la dozzina di animali accorsi sul posto.
Ottway spera che i lupi siano solo di passaggio e prega che l’aereo non si sia schiantato sul loro territorio, soprattutto nei pressi di una tana. Decide che saranno necessari dei turni di guardia di due ore per ciascuno; i turni di Ottway e Burke trascorrono senza problemi, ma durante il terzo Hernandez viene massacrato da due lupi quando lascia la sua posizione per fare un bisogno.
Il cacciatore si sveglia e trova i resti della vittima, notando anche che il corpo non è stato divorato, ma eliminato come segno di uccisione territoriale: con il campo troppo esposto a nuovi attacchi, Ottway ritiene che l’unico modo per avere più possibilità di difesa sarebbe spostarsi nella foresta; Diaz si oppone, e Ottway dice a tutti di fare la scelta che credono più congeniale, recuperando intanto la lettera scritta alla moglie e le poche cartucce di fucile (completamente distrutto) rimaste.
Alla fine, i cinque decidono di seguire il compagno di sventura, prendendo anche i portafogli dei morti per consegnarli alle famiglie di questi; Flannery, che ha una gamba malmessa, rimane in coda lamentandosi della troppa velocità degli altri, venendo poi attaccato all’improvviso e ucciso da un piccolo branco di lupi.
Arrivati agli alberi, i superstiti si fermano ad accendere un fuoco, circondati da decine di lupi: ascoltando attentamente, Ottway spiega che il maschio Alpha sta lottando e vincendo contro un rivale che vuole diventare nuovo capobranco, suggerendo inoltre ai compagni di legare le cartucce a dei bastoni appuntiti, per poterli usare come lance esplosive.
Diaz cerca di aggredire Ottway, ma il gruppo viene avvicinato dal gigantesco maschio Alpha, che riesce a mandare indietro fissandolo negli occhi e rimanendo fermo; scampato il pericolo, Diaz cerca di scusarsi, ma viene attaccato da un lupo più piccolo, prontamente ucciso con le nuove armi: Ottway spiega che si tratta di Omega, il lupo che ha sfidato il capobranco, in un nuovo tentativo di fare presa sui propri simili.
L’animale viene cucinato e mangiato sia per fame che per sfida alle bestie, tanto che Diaz ne lancia la testa mozzata in mezzo al bosco; il gruppo si sposta ancora, fermandosi in una zona con un vicolo cieco (dove possono essere attaccati da una sola posizione, quindi difensivamente utile) per consentire allo spossato Burke un attimo di riposo: Talget dice che l’unica cosa che lo tiene vivo è il pensiero di rivedere sua figlia, mentre Ottway racconta di una poesia sull’accettare la morte che il padre gli raccontava da bambino; la notte passa con una terribile tempesta, e il mattino dopo gli altri scoprono che Burke è morto nel sonno.
Il cacciatore trova degli alberi tagliati di recente, e propone di seguire il fiume, diversi metri in basso, per trovare quanto prima qualche segno di civilizzazione: Hendrick salta giù in mezzo agli alberi per fissare una corda con cui i compagni potranno scalare, cosa che riesce a tutti tranne che a Talget, che perde gli occhiali durante la discesa e cade a terra, venendo divorato mentre immagina di rivedere sua figlia.
I tre rimasti continuano, ma Diaz deve fermarsi, essendosi fatto male ad un ginocchio per essere atterrato male da un albero nel tentativo di salvare Talget: l’uomo chiede di essere lasciato indietro, rivela il proprio nome di battesimo ai compagni – che fanno altrettanto – e gli consegna l’orologio GPS, aggiungendo che non sarà male morire con un così bello spettacolo come il panorama delle montagne.
Hendrick e Ottway camminano lungo la riva del fiume, e il primo chiede all’altro se aveva intenzione di suicidarsi quella sera in cui lo ha visto uscire con il fucile: prima di avere una risposta, due lupi cercano di attaccarli, e Hendrick muore annegato, nonostante il tentativo di salvataggio di Ottway, cadendo nel fiume ghiacciato.
Poco dopo, Ottway cade in ginocchio, tirando fuori tutte le foto dai portafogli, compresa quella della moglie: rivediamo l’immagine di loro due a letto, vedendo anche che la moglie è attaccata ad una flebo e moribonda.
Guardandosi intorno, l’uomo capisce di essere finito nella tana dei lupi e, armatosi con coltello e pezzi di vetro delle bottiglie nello zaino, nonché recitando la poesia del padre, si lancia addosso al maschio Alpha.
Dopo i titoli di coda, vediamo il lupo sdraiato per terra che respira a malapena; Ottway gli è affianco, vittorioso ma forse in fin di vita.
Francesco Massaccesi