Uno si appresta a guardare The Human Centipede e, dopo tutto quello che ha sentito e visto finora del film, si aspetta un bel po’ di horror, qualche spunto splatter ed è pronto a lasciare da parte qualunque ambizione di qualità.
Invece Tom Six è un fottuto geniaccio e questo film ha tutte le carte in regola per ritagliarsi un bel posticino nella storia del genere.
Lindsay e Jenny sono in vacanza in Germania, la loro macchina si ferma nel bosco e l’incubo incomincia.
Finicono nelle mani di un chirurgo in pensione decisamente fuori di testa.
Famoso per le sue operazioni sui gemelli siamesi si è ora messo in testa di compiere l’operazione al contrario ed unire tre (perchè due, quando si può abbondare?) persone in un unico essere vivente, collegandole per l’apparato digerente.
Ha già sperimentato su un tris di rotwailler che per un po’ è sopravvissuto alla prova, ora ha deciso di passare alla sperimentazione sull’uomo.
Il terzo candidato è un giapponese che non sappiamo dove abbia pescato.
Il punto di partenza è questo ed è inutile che vi racconti come si sviluppa perchè non succede niente che non possiate immaginare da soli.
Nessun dubbio che l’idea di Six sia geniale e disgustosa, ma quello che stupisce è che il film è davvero ben girato, pieno di tensione e ci si dimentica presto della idea schifosa che sta alla base del tutto.
La prima parte è decisamente ben curata, non si arriva direttamente nel cuore della vicenda ma c’è una discreta preparazione dell’evento… cosa che non è sempre ovvia in un film cha abbia un’idea centrale forte come questo.
Ma sono diversi i punti che meritano attenzione in The Human Centipede.
Buona la sequenza in cui il chirurgo folle spiega nel dettaglio l’operazione che intende compiere alle tre vittime, resa anche ironica dalle continue grida del giapponese che non capisce una parola di inglese e scarica una sequela di insulti sul suo aguzzino.
Ben fatte anche la sequenza della fuga della ragazza in piscina, giustamente tesa e quella dell’operazione, compiuta in un drammatico silenzio (anche) extradegietico.
E proprio l’operazione è uno degli aspetti che mi hanno stupito. Mi aspettavo che il film si srotolasse nel tentativo di fuga pre-operatorio e che una volta realizzato il millepiedi il film sarebbe giunto alla conclusione.
Invece l’operazione arriva decisamente presto e la vicenda continua con la vita del mostro creato, con i dolori dei tre giovani e con l’entusiasmo del dottore che cerca di educare il suo nuovo animale da compagnia.
E nota di merito assoluta per Dieter Laser, capace di rendere la follia ma anche la passione del dr. Heiter che non è pazzo gratuitamente ma porta avanti un progetto per amore della scienza, per creare e capire…
Inquietante nelle espressioni e nel volto, geniale quando esprime la commozione per la riuscita dell’operazione.
E splendida è anche la fuga finale che racconta l’orrore delle tre vittime ed è un crescendo di tensione cui non ero preparato (nel senso – e riprendo il concetto iniziale – che non mi aspettavo un film qualitativamente degno).
The Human Centipede sta giustamente raccogliendo premi in giro per il mondo nei festival indipendenti e Tom Six ha già annunciato che quel sottotitolo “First sequence” sta ad indicare che ha già in mente gli ulteriori due episodi di quella che lui ha pensato come una trilogia.
A questo punto lo aspetto al varco e torno a segnalare il leggero riferimento a Cronenberg con cui si era aperto il discorso all’annuncio dell’uscita del film.
Non siamo ancora vicinissimi, ma Tom Six ha preso quella strada… magari a quattro zampe e con i tendini tagliati, ma l’ha presa!