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Genere: commedia/drammatico
Regia: Barry Levinson
Cast: Al Pacino, Greta Gerwig, Kyra Sedgwick, Dianne Wiest, Nina Miranda, Charles Grodin
112 minuti
2014
di Giuseppe T. Chiaramonte. C’è un attore ultra sessantenne in crisi spirituale. Non riesce più a recitare sul palcoscenico e quel che è peggio è che non riesce a distinguere la finzione della realtà. Questo l’incipit di The Humbling, nuovo film di Barry Levinson ispirato dal libro di Philip Roth e interpretato da un grande Al Pacino.
Proprio l’attore però assume la forza del più grande pregio e allo stesso tempo del più grande difetto. Sì, perchè per tutto il film si ha la sensazione di non stare guardando la vicenda di Simon Axler, ma di vedere recitare l’attore newyorkese nei panni di un attore in crisi.Grande sicuramente la prova di Al Pacino che da solo regge tutto il film ( e come potrebbe essere altrimenti, visto che la macchina da presa lo inquadra per il 90% del tempo? ). The humbling è un film d’autore che veste i panni di una commedia ricca di situazioni grottesche, con alcuni elementi sofisticati. Irresistibile, per esempio, la scena dal veterinario. Però, nonostante le intenzioni e il “materiale” che compone il film, attori compresi, The Humbling lascia l’amaro in bocca. Ci si diverte per tutta la durata, ma l’idea che sia un grande primo atto con una sola conclusione potente non lascia mai lo spettatore. Questo non appesantisce la visione, ma sicuramente lascia una sensazione di incompiutezza.
Il film scorre piacevolmente e ad aggiungere corpo ad una scrittura di per sè intelligente, il montaggio crea
delle piccole destrutturazioni che all’inizio stupiscono anche, ma ad un certo punto ripetono solo sè stesse.
“Ripeti le battute, Shakespeare farà il resto” dice all’inizio il personaggio di Simon mentre si prepara per entrare in scena. Grandi intenzioni si diceva, ma manca la realizzazione effettiva.
The Humbling insomma è un prodotto che si lascia guardare, nel quale si sente la volontà di andare oltre la commedia attraverso un tema importante, ma rimane come un film qualsiasi che si è visto un giorno, in un cinema qualunque.
★★