
La trama (con parole mie): Katniss Everdeen, eroina della rivolta su Panem, si è appena ripresa dallo scontro che ha riportato alla normalità il suo ex compagno di lotta e di vita Peeta, quando scopre il piano dei capi della Resistenza volti a sferrare l'attacco decisivo a Capitol City dopo aver tagliato i rifornimenti di armi all'esercito del leader Snow custoditi nel Secondo Distretto del paese.Dunque, mentre il fronte principale si muove attraverso le vie devastate della capitale di Panem, Katniss ed un manipolo di soldati selezionati si muovono nell'ombra in modo da raggiungere proprio il Presidente per eliminarlo: il viaggio attraverso la città si rivelerà, però, più difficile ed insidioso del previsto, e perso un compagno dopo l'altro, Katniss finirà per trovarsi da sola all'appuntamento con la vendetta e la conclusione della rivolta.I piani, però, della leader dei ribelli Alma Coin, si riveleranno più complessi del previsto, e per la Ghiandaia Imitatrice potrebbe non essere finito il momento della rivolta.

Prima di salutare una delle saghe teen più amate degli ultimi anni - anche se, onestamente, ancora non ne ho compreso davvero il motivo -, occorre che precisi due cose: devo dare atto ad Hunger Games di aver, a conti fatti, incrementato la sua qualità con il passare degli episodi, quasi sorprendendomi rispetto al risultato di quest'ultimo doppio capitolo conclusivo rispetto all'agghiacciante e pessimo primo; appurato questo, apro una delle bottiglie migliori e mi auguro che, almeno per qualche stagione, archiviati Twilight e la storia di Katniss Everdeen, nessun'altro prodotto teen di questo calibro invada come un virus le sale cinematografiche.Il lavoro di Francis Lawrence, comunque, non si chiude nel peggiore dei modi, confezionando forse quello che è il capitolo più "adulto" delle vicende della Ghiandaia Imitatrice, pronta a fronteggiare, più che la guerra, i suoi più sordidi risvolti politici ed i contraccolpi personali che la stessa porterà, soprattutto rispetto al rapporto con il potere costituito - dunque il Presidente Snow - e quello che aspira a sostituirlo - la leader dei ribelli Alma "Insert" Coin -: peccato che, a conti fatti, nonostante le chiare ispirazioni fornite al regista dalla trilogia de Il signore degli anelli e Aliens - Scontro finale ed il desiderio di rendere Hunger Games come una sorta di nuovo cult giovanile neanche fossimo ancora negli anni ottanta, tutto resti decisamente scialbo, senz'anima ed assolutamente, inesorabilmente vittima di un eccessivo minutaggio - difetto che aveva già colpito i comunque più interessanti di questo capitoli finali di Harry Potter -.Nonostante un cast di prim'ordine, inoltre - Jennifer Lawrence, che fa sempre la sua porchissima figura, Woody Harrelson, il compianto Philip Seymour Hoffman, Julianne Moore, Donald Sutherland -, i personaggi risultano esilini o stantii, dalla sempre più inutile coppia di protagonisti - Katniss è irritante quasi ai livelli della Sookie di True Blood, Peeta uno dei charachters più inutili della Storia del Cinema - ai comprimari mandati al massacro proprio per guardare le spalle della main charachter - roba che, se fosse applicabile il metacinema, e fossi stato parte della squadra di Katniss pronta a partire per detronizzare Snow, avrei disertato senza neppure pensarci -.Gli unici riferimenti interessanti sono dati dalle eminenze grigie della politica, Snow e Coin, pronti a dare spessore ad un film che pare un ibrido - sempre per utilizzare un linguaggio che ricordi Panem - senza identità precisa, pronto a mostrare il valore in termini di sfruttamento di mezzi ma non l'anima che dovrebbe dare colore a questo tipo di prodotti per renderli davvero memorabili, e destinati a diventare i cult di una generazione: non il peggio, comunque, che si possa immaginare quando si approcciano cose di questo tipo - Maze runner, tanto per citarne uno, risulta assolutamente meno interessante -, ma troppo lontano dall'intrattenimento puro per divertire ed avvincere e troppo prevedibile e di grana grossa per rappresentare un tentativo di esportare l'autorialità nel Cinema mainstream.Per quanto mi riguarda, sono ben contento di aver affrontato ed essere sopravvissuto agli Hunger Games.In fondo, qualche cicatrice in più fa sempre figo, e di fatto mi vaccina da un certo tipo di prodotti dal valore indiscutibilmente più basso di quello che viene pubblicizzato.Quello da cui non c'è cura, oltre al Potere, è il Cinema da poco.Speriamo solo che almeno una di queste due cose, un giorno, possa essere vinta da una ribellione con le palle grandi al punto giusto.E regalare al pubblico film davvero memorabili.
MrFord
"There would be a riot
breakin' of my heart, I'd try to fight it
I could go out every night but I'd be lyin'
if I said I could live and breathe
without you."Rascal Flatts - "Riot" -