The Iceman (USA 2012) Regia: Ariel Vromen Sceneggiatura: Morgan Land, Ariel Vromen Ispirato: al libro The Iceman: The True Story of a Cold-Blooded Killer di Anthony Bruno e al documentario The Iceman Tapes: Conversations with a Killer di Jim Thebaut Cast: Michael Shannon, Winona Ryder, Ray Liotta, Chris Evans, David Schwimmer, Stephen Dorff, James Franco, Ryan O'Nan, McKaley Miller, Erin Cummings Genere: criminale Se ti piace guarda anche: Quei bravi ragazzi, Il fuoco della vendetta, Romanzo criminale, Scarface, Carlito's Way, Nemico pubblico, The Americans
Voi credete al colpo di fulmine? Non intendo il programma televisivo con Alessia Marcuzzi che allietava (si fa per dire) i pomeriggi di noi teenager degli anni '90. Quello è esistito, purtroppo, ed è un dato di fatto oggettivo. Intendo il colpo di fulmine che può scattare per una ragazza, o per un ragazzo, o anche per un nuovo gingillo tecnologico, o per un'automobile o a volte pure per un film. Io ci credo. A me è capitato di recente per una pellicola. Alla prima scena di The Iceman è scattato il colpo di fulmine. C'è questa splendida sequenza in cui Michael Shannon e Winona Ryder sono lì al loro primo appuntamento e pure tra loro scatta il colpo di fulmine. È una scena che mi ha ricordato molto vagamente l'appuntamento tra Vincent Vega e Mia Wallace in Pulp Fiction oppure quello, sempre per rimanere in tema John Travolta, in Blow Out di Brian De Palma. Uno di quegli appuntamenti non da romcom ma da film noir.
I colpi di fulmine spesso però si rivelano dei gran bastardi. Pensavi fosse amore... invece era un calesse. Proprio quanto capitato a me con questo The Iceman. Dopo la prima scena ho pensato: “Ooh, finalmente un film criminale diverso dal solito!”. Invece si è rivelato essere non un calesse, bensì proprio... il classico film criminale uguale al solito. The Iceman non è nemmeno una brutta pellicola. È solo che sa di già visto e stravisto e, dopo la prima splendida sequenza, non offre altri momenti degni di nota, né dialoghi sullo stesso livello, né niente di niente. Tutto già visto e stravisto come questa frase che ho appena scritto e tutto è realizzato con una regia di stampo televisivo firmata dall'israeliano Ariel Vromen e con una sceneggiatura troppo frammentata. Il film passa dagli anni '60 ai '70 per giungere agli '80 in maniera repentina e ciò che ci racconta, in maniera molto affrettata, è il solito percorso criminale. Tra l'altro si tratta di una pellicola tratta da una storia vera, quindi dell'ennesimo biopic uscito in questo periodo nelle sale italiane. Va detto che The Iceman è in realtà un lavoro del 2012, perciò non segue il trend dei film biografici, semmai lo anticipa, ma altri particolari meriti, se questo può essere considerato un merito, non ne ha.
Il cast di contorno ricco di nomi di prestigio è gettato via: Winona Ryder nella prima scena sembra “la versione più carina di Natalie Wood” [Michael Shannon cit.] e incanta come non capitava dagli anni '90, peccato che poi nel resto del film il suo personaggio appaia a dir tanto in secondo piano; Ray Liotta invece ha il ruolo del gangster cattivone che più stereotipato non si potrebbe; Chris Evans è più irriconoscibile del solito, solo che è pur sempre Chris Evans quindi può camuffarsi fin che vuole ma le sue capacità recitative restano limitate assai; David Schwimmer, l'ex Ross di Friends, qui sorprende però avrebbe meritato più spazio; Stephen Dorff e James Franco non parliamone, visto che sono relegati, anzi diciamo proprio bistrattati, in due ruoli minuscoli. Troppo contenuta anche la colonna sonora, che offre un paio di momenti Disco niente male, con le ottime “Livin' Thing” della Electric Light Orchestra e “Heart of Glass” dei Blondie ma, considerato il ricchissimo periodo 60s/70s/80s a disposizione, avrebbe potuto offrire mooolto di più.
"Ma come diavolo mi sono conciato?"
"Perché io, invece?"
Il punto di forza del film, nonché il centro di tutto è allora lui, il protagonista assoluto, Michael Shannon. Bravissimo come sempre, offre un'altra ottima interpretazione, solo non una delle sue più fenomenali. Il problema è il personaggio. Lo spietato sicario polacco Richard Kuklinski, che nel corso della sua “carriera” ha ucciso oltre 100 persone e quindi è solo un pivellino in confronto a Chris Kyle, è ribattezzato The Iceman proprio per la freddezza del suo sguardo, che resta sempre impassibile a qualunque cosa, anche quando gli puntano una pistola in faccia.
Per una parte del genere, un attore come Michael Shannon è sprecato. È sprecatissimo. Sarebbe andato bene un attore inespressivo qualunque, uno come Liam Neeson o Arnold Schwarzenegger. Pure il neo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarebbe risultato una scelta eccellente. "Hey, un momento, Cannibal Kid sta parlando male di Mattarella, ma è matto??? Nessuno può parlare male di Mattarella! In questi giorni è stato santificato più di Papa Francesco e la Leggenda vuole che il neo Presidente non faccia nemmeno la popò o, se la fa, la fa d'oro." Fermi tutti! Io non ho intenzione di parlarne male. Non voglio essere fucilato. Dico solo che, a vederlo così, mi sembra un uomo che non si lascia andare troppo alle emozioni, per lo meno in pubblico, proprio come un vero Iceman. Vediamo alcune sue diapositive.
Sergio Mattarella mentre viene proclamato Presidente della Repubblica.
Sergio Mattarella mentre viene proclamato Presidente del Mondo.
Sergio Mattarella dopo una notte di bagordi con Silvio Berlusconi.
Sergio Mattarella alle prese con l'irresistibile umorismo renziano.
Michael Shannon offre qui una performance da grande professionista, però niente mi toglie dalla testa che per un personaggio glaciale come The Iceman, che l'esile sceneggiatura della pellicola non riesce ad approfondire del tutto, sia persino troppo. Così come la prima scena è troppo bella al confronto di una pellicola che per il resto fila liscia in maniera prevedibile e senza ulteriori scosse. Senza nuovi colpi di fulmine. Pensavo fosse un grande film... invece è la solita pellicola che sa di già visto e stravisto e pure questa cosa mi sembra di averla già detta e stradetta, quindi basta, mi ghiaccio da bravo Iceman e faccio come Mattarella: non parlo più.