Il giudizio di Katya MarlettaSummary:
The Imitation Game – Nelle sale cinematografiche italiane dal 1º gennaio 2015
La frase chiave del film: “Sometimes it is the people who no one imagines anything of, who do the things that no one can imagine” – “Alcune volte a fare le cose più inimmaginabili sono le persone che nessuno immaginerebbe mai”.
La Trama
La Recensione
Il regista norvegese Morten Tyldum (Buddy 2003; Fallen Angel 2008; Headhunters 2011), è riuscito a rendere semplice la complessità della storia, sviluppando film in strati, come fosse un fiore, i cui petali si schiudono agli occhi dello spettatore, uno alla volta, mantenendone sempre lo stesso intenso profumo. Ad ogni scena arriva la forza delle emozioni, sia quando queste nascono da un risata spontanea sia quando sopraggiungono dopo un momento drammatico, mantenendo così il ritmo del film sempre alto e avvincente. La grandezza del lungometraggio di Tyldum è racchiusa essenzialmente nelle pieghe delle sue diverse linee di racconto, parallele o intersecanti, in perfetto equilibrio tra il tema morale, politico, storico e sociale. Temi analizzati dal punto di vista particolare e universale supportati da un finissimo lavoro di scrittura. L’omosessualità repressa, la condanna sociale e politica, l’emancipazione della donna, il genio, la follia degli illuminati della Guerra, l’omissione, il suicidio, in “The Imitation Game” c’è tutto questo, e altro. Così le emozioni del giovane e timido Alan Turing, innamorato di un suo compagno di classe, diventano un momento catartico intriso di poesia. La linea drammatica del Turing adulto impreziosisce i momenti più leggeri, dall’autentico british humor, mischiandosi magistralmente agli attimi al cardiopalma della corsa contro il tempo. Sebbene la natura del film sia soprattutto il dramma non distorce l’elemento “humor”, che s’innesca perfettamente nel racconto portando in scena un Cumberbatch strepitoso, che con i suoi tempi comici, i tic e i comportamenti da vita ad un personaggio assolutamente perfetto. Brava Knightly, all’altezza di questo ruolo nuovo e inatteso che funziona molto bene al fianco del Turing di Cumberbatch. Non trascurabile l’accuratezza dei personaggi del resto del preziosissimo cast composto dagli attori Matthew Goode, Mark Strong, Charles Dance, Allen Leech e Matthew Beard.
Da Londra
Katya Marletta per Oggialcinema.net