Regia: Juan Antonio Bayona
Cast: Naomi Watts, Ewan McGregor, Tom Holland.
Trama: il 26 dicembre 2004, un devastante tsunami colpì le coste della Thailandia. Da allora la vita di innumerevoli famiglie cambiò per sempre. "The impossible" racconta la storia di una di loro..
Non lo volevo vedere, e non è difficile capire il motivo. Ma ho letto spesso, in merito a questo "The impossible" le parole "grande film"...e quando vedo queste due parole la lampadina della curiosità, inevitabilmente, si accende.
"The Impossible" è la storia, vera, di Maria, del marito Henry e dei tre figli. Il 26 dicembre 2004, durante una splendida giornata di sole il luogo dove hanno trascorso le vacanze di natale verrà straziato da una immane tragedia. L'impatto li separerà, Maria con il figlio più grande Lucas, il marito con i due più piccoli. Gli uni all'oscuro del destino degli altri lotteranno per ritrovarsi.
Di una cosa sono sicura, "The impossible" dividerà il pubblico. Alcuni in un film del genere vedranno, mi si perdoni l'orrenda metafora, un mare di retorica. Altri, come la sottoscritta, attraverseranno uno sconquassamento emotivo di notevole portata.
"The Impossible" ha toni horror, le immagini dell'onda che si abbatte con violenza rimangono impresse per un pò, ma possiede anche una insospettabile delicatezza. La cosa che mi ha sorpreso maggiormente infatti è il pudore con cui Bayona racconta delle conseguenze della tragedia. In fondo "The Impossible" è un film, non un documentario, Bayona avrebbe potuto calcare la mano, spettacolarizzare il tutto, non lo fa.
Non lo fa. In "The Impossible", ci sono solo uomini che lottano contro le conseguenze di qualcosa decisamente più grande di loro; ognuno fa quello che può e come può (davvero commovente la scena in cui le donne soccorrono Maria), quello che è successo non si può capire, ma si cerca soltanto di rimettersi in piedi e di salvare chi può essere ancora salvato.
E gli uomini ordinari non possono essere certo rappresentati come supereroi. Ewan McGregor è smarrito, come un padre che vuole contemporaneamente proteggere i vivi e cercare i dispersi, fosse soltanto per portarne a casa il corpo. Naomi Watts, che non rientra tra le mie attrici preferite, ferita e pesta per tutto il film è clamorosamente intensa e potente, ma non è nulla di più di una madre, che ha paura, ma si aggrappa al suo istinto ed al coraggio che le da suo figlio. Doverosa la sua candidatura all'Oscar (che non vincerà).
Ma una nomination sarebbe dovuta andare a Tom Holland, che tocca davvero il cuore. Il suo Lucas è ancora un bambino ma possiede quella ruvidezza di chi sta diventando un ragazzo, comincia ad essere un pochino strafottente (lo si vede all'inizio) forse non dice "ti voglio bene" a sua madre da un bel pò, eppure quando si troverà a lottare contro quello che gli è successo, prendendosi cura di sua madre, dimostrerà una forza quasi struggente riuscendo a fornire aiuto anche agli altri pazienti dell'ospedale.
Un buon film quindi, che racconta una tragedia mondiale in maniera dignitosa, senza toni da film catastrofico o post apocalittico l'accento sull'importanza dei sentimenti che ci legano gli uni agli altri, nonchè sulla ineluttabilità del destino, capace di far accadere, appunto, l'impossibile.