Magazine Diario personale

The Impossible? You did it

Creato il 12 febbraio 2014 da Hermosa @DeOrnatuMulieru
Vengo meno al consueto alternarsi di libri e film per il post del mercoledì sera e vi parlo nuovamente di un film perchè ho, letteralmente, l'urgenza di farlo. Ho visto The Impossible la scorsa settimana e da allora non smetto di pensarci.  
The Impossible? You did it
E' ispirato a una storia vera, quella di una famiglia che è riuscita a sopravvivere, e a ritrovarsi, dopo lo Tsunami del 2004 ed io ero graniticamente certa che avrei pianto dal primo all'ultimo minuto.Voglio dire, io sono una che si commuove, e non esagero, con uno spot super commerciale. Figuriamoci con un film come questo.

Invece, a dispetto di ogni mia previsione e di ogni mia predisposizione, questo film non mi ha commosso nemmeno per un momento. I miei occhi sono rimasti insensibilmente asciutti. E siccome la storia è davvero toccante e io non sono una senza cuore, l'unica spiegazione possibile e plausibile che mi resta è che questa storia è stata raccontata male. Malissimo.Forse perchè nonostante la crudezza di alcune scene è una versione troppo patinata, forse perchè gli attori protagonisti (intendo la Watts e McGregor) hanno l'intensitá di un ghiacciolo sotto il sole di ferragosto,  forse -soprattutto-per un finale che porta in salvo 5 persone in un aereo perfettamente pulito (mentre i protagonisti no, loro restano testardamente lerci fino all'ultimo secondo: lei è stata addirittura sottoposta a due interventi ma nessuno ha trovato il tempo di disinfettarle la ferita in viso...) che si lascia dietro una miseria enorme ma no, non si preoccupa di caricare nessun altro in volo con sè, anzi. I poliziotti fanno cordone all'ingresso, ad evitare ingressi indesiderati. ...mi ero ripromessa di non essere così virulenta nel mio attacco e invece, vedete bene. Io mi auguro che il finale sia stato modificato e che quell'aereo in realtà fosse pieno di persone. 
Quello che so per certo è che questo film è davvero riuscito nell'impossibile: irritarmi, laddove invece doveva commuovermi.

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