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The interview

Creato il 10 maggio 2015 da Misterjamesford
The interviewRegia: Evan Goldberg, Seth RogenOrigine: USAAnno: 2014
Durata: 112'



La trama (con parole mie): Dave Skylark è un conduttore di successo, anchorman di uno show dedicato ai pettegolezzi ed alle rivelazioni segrete delle celebrità, spesso e volentieri tacciato di occuparsi solo dei numeri e di non impegnarsi nell'approfondimento. Il suo producer e migliore amico Aaron Rapoport, curioso di esplorare campi giudicati più "impegnati", si ritrova tra le mani l'occasione per un'intervista al dittatore della Corea del Nord, uno degli uomini più pericolosi, temuti ed osteggiati dalla comunità internazionale, che pare essere un grandissimo fan dello show di Dave.
Combinato l'evento ed organizzata la spedizione dei due amici a Pyongyang, Dave e Aaron vengono contattati dalla CIA in modo da compiere un'impresa giudicata impossibile fino a quel momento: uccidere il quasi "divino" capo di stato.
Riusciranno gli improvvisati killer a portare a termine l'incarico?
The interview
Dai tempi in cui superai - fortunatamente e spero per sempre - il mio periodo da radical del Cinema - posso testimoniare almeno quattro o cinque anni buoni di sole visioni d'autore - il buddy movie come concetto è sempre stato non solo uno dei clienti migliori del Saloon, ma anche un compagno di sbronze praticamente perfetto: dalla mitica Trilogia del Cornetto ai vari SuXbad, Strafumati e via discorrendo, prodotti di questo tipo hanno sfondato una porta aperta da queste parti, finendo per attestarsi a veri e propri scacciapensieri secondi soltanto ai tanto cari film action, superando anche l'horror, una delle passioni storiche del sottoscritto.
The interview, ultima creatura della ciurma che un paio d'anni or sono regalò a noi tutti quella chicca di Facciamola finita, giunto sugli schermi americani e rimbalzato da una parte all'altra della blogosfera a seguito delle polemiche relative al cosiddetto incidente diplomatico che ha causato tra Stati Uniti e Corea del Nord, si inserisce alla perfezione nel suddetto filone: trattato fin troppo male dalla critica e snobbato dal pubblico in sala - almeno negli States, e principalmente a causa dello stesso fenomeno che colpì qualche mese fa Expendables 3 -, il lavoro di Goldberg e Rogen è uno spasso dall'inizio alla fine, infarcito di scorrettezze politiche e sessuali - come di consueto in questi casi - ed assolutamente consigliato nella sua versione originale - impagabili assonanze come quella che passa tra "ain't us" e "anus", o Stalin e Stallone - e frutto del divertimento sfrenato dei protagonisti.Del resto, avendo le possibilità economiche e gli agganci di Rogen e Franco, probabilmente con Dembo o il mio fido compare Steve detto Tango, probabilmente, finiremmo per girare cose sguaiate e divertenti come questa, pronte non solo a non prendersi sul serio, ma anche a non prendere sul serio alcune dinamiche assolutamente importanti ed attuali come quella della presenza, sul pianeta, di dittatori dall'approccio "divino" pronti a decidere la vita e la morte di intere popolazioni pur essendo, di fatto, soltanto bambini con grossi problemi di ego cresciuti all'interno di una realtà assolutamente distorta - e non sto parlando del Cannibale -.Le sequenze già cult in casa Ford sono parecchie, il film scorre alla grande sia quando si tratta di passaggi giocati tutti sui dialoghi che di momenti profondamente action - si veda la parte conclusiva -: spassosi i molteplici riferimenti alla trilogia de Il signore degli anelli, Rogen e Franco in gran forma - per quanto legati a charachters cuciti loro addosso, e nonostante il secondo si giochi il premio di attore più gigione di questa prima parte dell'anno con il Christoph Waltz di Big Eyes -, una regia vivace ed effetti ottimi - il costo dell'operazione, del resto, è stato piuttosto alto, soprattutto rispetto agli incassi -, senza contare una carrellata di ospiti illustri - grandissimo Rob Lowe - rendono The interview il non plus ultra dei film ignoranti della prima metà del duemilaquindici, e forse la prima scommessa che sento di sostenere anche a fronte di evidenti scopi esclusivamente ludici della pellicola insieme a John Wick.Probabilmente questo eccessivo credito al lavoro di Rogen e Goldberg farà storcere il naso a molti, ma sinceramente non me ne potrebbe importare di meno: "They hate us cause they ain't us", del resto.O avrò detto "anus"!?Ai posteri l'ardua sentenza.
MrFord
"Do you ever feel like a plastic bag
drifting through the wind, wanting to start again?
Do you ever feel, feel so paper thin
like a house of cards, one blow from caving in?"

Katy Perry - "Firework" - 

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