The Iron Lady

Io ero andato al cinema, a dirla tutta, per vedere un altro film, ma ho fatto tardi e l’unico spettacolo che doveva ancora cominciare era The Iron Lady, che io non avevo tanta voglia di vedere, insomma, un film biografico su Margaret Thatcher, era già stata una settimana impegnativa.

Questo tra l’altro è uno dei pochi film biografici su una persona ancora in vita, un po’ come I’m not there, il film su Bob Dylan, a parte il fatto che quello era bello e a parte il fatto che era su Bob Dylan.

Non so se l’ avete visto, I’m not there aveva questa idea di affidare il ruolo di Dylan a tanti attori diversi, compresa una donna. Mi sembrò, quando lo vidi, l’unico modo possibile di raccontare la vita di Dylan. Dopo aver visto questo film mi sembra l’unico modo possibile di raccontare la vita di chiunque.

Uno dei vantaggi che qui sarebbe tornato utile, è che ti impedisce di immedesimarti nel protagonista.

Il problema è che uno fa sempre il tifo per il protagonista, funziona così. Vediamo prima la Thatcher malata e sola e distrutta dalla nostalgia per il marito morto e poi nella scena successiva eccola che discute in parlamento con il leader laburista che difende i sindacati, e tu ti ritrovi a sperare che questo confronto lo vinca lei piuttosto che un tizio che non hai mai visto prima, mica perché ha ragione, eh, è che nel frattempo la Thatcher è diventata tua nonna. Giù le mani da mia nonna, cinico laburista. Non so, mi sembra un modo scorretto di raccontare le cose, le cose che sono successe davvero, in Inghilterra, negli anni ’80.

Poi c’è un personaggio, il marito della Thatcher, che non si capisce bene cosa faccia nella vita, non ha l’aria molto intelligente, a un certo punto si mette anche a piangere perché sua moglie sta per essere contestata dal suo partito, che come reazione è francamente un po’ eccessiva, e che sarà mai, datti una calmata santo dio, è undici anni che è Primo Ministro, cosa dovrebbero fare, imbalsamarla?

Poi la Thatcher va in America e balla con Reagan e il marito è in prima fila che ride contentissimo con in mano un bicchiere di champagne. E poi la Thatcher va in Sudafrica e balla con Mandela e il marito è in prima fila che ride contentissimo con in mano un bicchiere di cocktail esotico.

Non so poi se ve ne eravate accorti, questo film è con Meryl Streep. Per questo ruolo ha vinto praticamente tutto, le manca solo la Coppa Uefa, è agli ottavi contro lo Sporting Lisbona, se tiene bene in difesa ha ottime chances, secondo me.