Di Margaret Tatcher si può dire di tutto, tranne che sia una donnetta insicura e patetica. Eppure dal film di Phyllida Lloyd, la regista di Mamma mia!, emerge una figura quanto mai lontana dalla realtà. Ormai anziana e in preda all'Alzheimer, la Tatcher viene ritratta in preda ad allucinazioni in cui vede il defunto marito Denis (un ottimo Jim Broadbent) e gli eventi passati della sua ascesa al potere. Una scelta stilistica che avrebbe potuto anche funzionare, ma che getta una luce troppo patetica su una donna che - politicamente la si può giudicare come si vuole - nonostante tutto è stata una figura di spicco nella storia mondiale. Della donna che negli anni '50 - anni in cui le donne che studiavano non erano ancora ben viste - prese una laurea in chimica e poi una in giurisprudenza, che fin da giovanissima si impegnò politicamente e che nonostante fosse appunto donna riuscì, grazie ad una grande abilità di strategia, ad arrivare alla carica più importante del suo paese, emerge ben poco. La Tatcher ritratta qui sembra più impegnata a scegliere i suoi vestiti - tutti rigorosamente nei toni del blu -, a trovare l'acconciatura perfetta e a nascondere i suoi denti. Un ritratto quanto mai riduttivo e quasi avvilente, che fa della Lady di ferro quasi una massaia capitata per caso a Downing street. Se la chiave di lettura scelta è quanto mai poco condivisibile, anche la scelta interpretativa della protagonista Maryl Streep lascia perplessi: l'attrice sceglie infatti la via della mimesi più che quella recitativa, affidandosi molto al trucco, all'impostazione della voce e ai movimenti del corpo, ma infondendo poca vita ed umanità al personaggio. Un'operazione che sa di occasione sprecata e che sembra stata concepita solo ad uso e consumo della sua protagonista.
Meryl Streep
La citazione: "Ogni vita deve lasciare un segno"
Hearting/Cuorometro:♥♥
Titolo originale: The Iron Lady
Regia: Phyllida Lloyd
Anno: 2011
Cast: Meryl Streep, Jim Broadbent, Susan Brown, Alexandra Roach, Olivia Colman, Anthony Head





