Anche se non siete particolarmente fan del calcio inglese e non siete seguaci della Championship (la serie B inglese) avrete sicuramente visto giocare il Leicester City. No? Non mi credete? Adesso vi faccio ricredere.
maggio 2013, ritorno della semifinale del playoff di Championship per l’accesso in Premier League tra Watford (al tempo allenato da Gianfranco Zola) e Leicester. All’andata finisce 1 a 0 per il Leicester in casa, mentre sul campo del Watford al 96′ del match ritorno, sul risultato di 1 a 1 viene concesso un rigore agli ospiti.
“It’s done, we’re going to Wembley” , avrà pensato il 99,9% dei tifosi dei Foxes. Non solo il risultato avrebbe già qualificato il Leicester, ma grazie alla possibilità di segnare dal dischetto, il passaggio in finale sarebbe stato ancora più sicuro a pochi secondi dalla fine di quel pazzesco e lunghissimo recupero. Dal dischetto si presenta l’asso francese Anthony Knockaert, ma Almunia (sì, proprio l’ex chiacchieratissimo portiere dell’Arsenal), para sia il rigore che la respinta e in un batter di ciglia rilancia il contropiede per il Watford. Passano la bellezza di 17′ e dopo 3 passaggi, Troy Deeney realizza uno dei gol più pazzi della storia del calcio, che festeggia saltando in mezzo ai suoi tifosi e che elimina incredibilmente il Leicester.
Penso che chiunque sia minimamente appassionato di calcio o chiunque abbia un amico che lo è avrà visto il video di quel finale incredibile (in caso non l’abbiate fatto, lo trovate alla fine di questo articolo). Ecco, la squadra in blu che butta via una stagione in 17′ è il Leicester City.
Quella partita in città brucia ancora. Brucia per me, che ho iniziato a seguire la squadra non appena ho saputo di essere stato scelto per frequentare un anno universitario proprio a Leicester, perciò non oso immaginare quale sia il sentimento dei tifosi. Anzi, per buona parte lo so, perchè nonostante i Foxes stiano disputando una stagione strepitosa nella quale sono soli al comando a 4 punti della seconda, nessuno si sbilancia a dire che potrebbe essere l’anno giusto per raggiungere la tanto sognata Premier League.
Il fatto è che anche allo stesso punto della scorsa stagione in città si avesse l’impressione che la promozione non fosse più un miraggio, ma poi il mondo calcistico sa com’è andata. Sono stato un paio di volte al Kingpower Stadium, uno stadio che farebbe invidia a più della metà delle squadre di Serie A, e ho visto parecchie partite dei Foxes in televisione. La squadra è molto buona, con diversi talenti tra i quali il sopracitato Knockaert, l’ex Portsmouth David Nugent e il portiere Kasper Schmeichel, figlio del grande Peter. A differenza dell’anno scorso, sembrano non esserci serie pretendenti alla vetta, se non il fresco di retrocessione QPR (a quota -5) o il sorprendente Burnely (a quota -4).
La gente, anche se scaramanticamente non vuole ammetterlo, ci crede. Io faccio il tifo per poter vivere un esaltante finale di stagione e poter vivere una promozione in città. Ma manca ancora tantissimo, e come i tifosi del Leicester hanno imparato sulla propria pelle, nel calcio, come nella vita: ” anything can happen.”
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