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"The Killer Inside Me": Casey Affleck e Jessica Alba ridotti a cazzotti

Creato il 25 dicembre 2010 da Dejavu
Dare della semplice "prostituta" a Jessica Alba in questo film lo trovo riduttivo seppure durante tutto il primo tempo la si veda più nuda che altro.
Joyce Lakeland - il personaggio che interpreta - è seduzione ma è anche sensualità, dolcezza, passione. Doni che ripone nel grembo sbagliato di Lou Ford, un vicesceriffo mentalmente disturbato che inizia con lei una relazione ma che ben presto la uccide per conciliare una propensione alla violenza improvvisamente riesplosa e la bramosia di danaro.Lou (Casey Affleck) incontra Joyce (Jessica Alba) quando riceve l'ordine di un magnate locale di allontanarla dal proprio figlio - che ne è innamorato - buttandola fuori da Central Town, la cittadina in cui si svolgono le vicende.
Siamo nel Texas degli anni '50 e Lou potrebbe considerarsi un papà poco raffinato e confinato nella sonnolenta provincia americana di mezzo secolo fa di American Psycho. Al posto dell'abito elegante alla Hugo Boss qui c'è la divisa a sublimare socialmente una devianza interiore, mascherandola con l'autorità del distintivo.

Quando poliziotto e donna dai facili costumi si vedono, lei risentita per lo sfratto lo riempie di schiaffi facendo casualmente riemergere in lui un trauma infantile che credeva ormai sopito per sempre.
Inizialmente, partito il freno inibitore, le vecchie pulsioni trovano sfogo in una relazione sadomasochistica consumata fra le lenzuola. finché il letto non si affolla di discorsi su ricatti e facili guadagni.
Una grossa busta di bigliettoni verdi inizia a dividerli: Joyce vuole ricattare il figlio del magnate profittando dei suoi sentimenti; Lou, incapace di coltivare sentimenti per il prossimo, vuole quella busta tutta per sé, come prezzo del suo silenzio sulla loro relazione clandestina.
Non saranno nè l'apparente bramosia di danaro, né un intento vendicativo per un fatto accaduto molti anni prima a spingerlo ad aggredire Joyce. La ragione è slegata dal presente, l'aggressione è fine a sé stessa e Lou sarà costretto ad inscenare una trappola in cui sembri  che prostituta e ricattato si siano uccisi a vicenda, durante uno dei loro incontri.
Non sa però che le banconote ricevute da Elmer Conway prima di ucciderlo sono segnate. E che in città è giunto un nuovo procuratore - impersonato da Simon Baker - che tenterà il tutto e per tutto pur di farlo inciampare.
La violenza degli omicidi è paradossalmente demotivata in mezzo a una congerie di moventi possibili (la gelosia, il danaro, la punizione) ed è fastidiosa, grafica, pugilesca, tanto più inaccettabile in quanto cancella l'amore e la grazia, Ma la sua stessa messa in scena per Michael Winterbottom era inevitabile perché se ne comprendesse la crudezza.Winterbottom è fedele al romanzo scritto da Jim Thompson nel 1952 - attualmente in libreria, edito da Fanucci - e ne scatta una fotografia limpida che parte da una sigla a fumetti e poi si snoda tra le corvette, la sabbia, i pozzi petroliferi e gli accenti lenti strascicati del sud degli Stati Uniti.

Jessica Alba - la meretrice - e Kate Hudson - la fidanzata - sono due divine comprimarie per Casey Affleck, attore mediamente bello ma sicuramente più espressivo del noto fratello Ben. Un bel 7 me lo strappano tutti.
Ciò che non mi torna è nel finale. Com'è possibile che Lou sparga la casa di alcool e benzina e nessuno dei suoi visitatori se ne accorga prima che accada il peggio?

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