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The Kindred - Provato

Creato il 05 marzo 2016 da Lightman

Ritmi rilassati e tanta profondità nel sandbox/gestionale sviluppato da Persistent Studios: un punto di vista diverso sulle meccaniche di uno dei generi di maggior successo degli ultimi anni, disponibile in Early Access per gli utenti Steam.

The Kindred - Provato The Kindred - Provato

Dario Bianchi Accanito videogiocatore dall'età di 6 anni, Dario adora le emozioni e le forti suggestioni trasmesse dal mezzo videoludico. Quando non impugna un pad si dedica alla lettura, alla birra e al rock, accompagnato dalla sua amata Fender Telecaster! Lo trovate su Facebook e Twitter.

La vita del videogiocatore è molto più difficile di quanto si possa pensare: impegnati giorno dopo giorno nel salvare magiche terre e nel condurre battaglie all'ultimo sangue, anche i gamer più accaniti possono cominciare ad accusare la fatica accumulata a suon di sudati trionfi. Se anche a voi è capitato di cadere vittima del tipico "stress da eroe di mondi virtuali" forse è il caso di staccare un po' la spina, magari avvicinandovi al rilassato universo di The Kindred. Un curioso sandbox/gestionale che, sotto una superficie caratterizzata da ritmi lenti e dilatati, nasconde un buon livello di profondità già nella sua incompleta incarnazione Early Access, con la quale abbiamo trascorso circa due ore di gioco. La strada da compiere è ancora lunga, ma il prodotto targato Persistent Studios potrebbe stuzzicare la curiosità dei più, offrendo un'esperienza non per tutti, ma godibile proprio perché lontana dalla frenesia che impazza sul mercato.

I profumi della campagna

Come precedentemente accennato, The Kindred unisce le dinamiche tipiche dei sandbox, strapieni di risorse da accumulare e oggetti da craftare, alle peculiarità di un gestionale, chiedendovi di creare un vostro insediamento in un ambiente rurale inizialmente vuoto e incontaminato. Accolti da un menu piuttosto essenziale, procediamo con la creazione della partita, scegliendo il livello di difficoltà e la grandezza del mondo di gioco, un po' come accade in Terraria. La verde campagna circonderà i nostri sei personaggi iniziali, grazie ai quali potremo avviare lo sviluppo dell'insediamento: lo scopo del gioco è infatti quello di assicurare al nostro lignaggio (in inglese, per l'appunto, "kin") la sopravvivenza nel tempo, rispondendo con puntualità alle necessità degli avatar, i quali subiranno l'influenza della fame, della stanchezza e delle malattie. Osservando il nostro isolotto dall'alto, con una visuale isometrica liberamente gestibile, potremo dare il via alle più disparate attività. Principale preoccupazione durante i primi istanti di gioco sarà quella di soddisfare il fabbisogno giornaliero dei personaggi, che consumano una determinata quantità di cibo nell'arco delle ventiquattr'ore, scandite da un ciclo giorno/notte implementato in tempo reale. Arare la terra e seminare i campi con carote, patate e lattuga potrebbe essere un buon punto di partenza, in attesa di riuscire a costruire un recinto in grado di ospitare galline, mucche e pecore, casualmente disposte sulla mappa di gioco. Le materie prime possono essere recuperate anche dagli alberi, grazie ai quali non solo ottenere frutta fresca, ma anche preziosa legna, spesso necessaria per poter costruire utensili che migliorano sensibilmente l'efficienza della nostra allegra famigliola. Per recuperare il latte dalle mucche è infatti indispensabile munirsi di un secchio, così come la costruzione di una motosega può velocizzare non di poco la potatura dei tronchi più imponenti, per una componente crafting che si rivela piuttosto vasta, seppur ancora incompleta data la natura "anticipata" del codice. Man mano che accumuleremo esperienza e dimestichezza con il sistema di gioco, riusciremo in pochi click ad edificare una casa, arredandola con comodi letti coi quali far recuperare le forze agli impavidi braccianti.

The Kindred - Provato

Questi ultimi potrebbero trovare non poche difficoltà ad orientarsi nell'oscurità della notte, un buon motivo per costruire un'enorme pala eolica che trasformi la forza del vento in energia elettrica: ovviamente bisogna ricordarsi di sviluppare anche una fitta rete di cavi grazie ai quali alimentare non solo fonti di luce ma anche elettrodomestici, come ad esempio i punti cottura, perfetti per cucinare gustose leccornie. Insomma, di carne al fuoco The Kindred ne mette davvero molta, offrendo un ritmo di gioco rilassato e pacato grazie all'equilibrato mix di dinamiche sandbox e gestionali. L'accumulo di risorse, pur giocando un ruolo di primaria importanza dal momento che permette la creazione di nuovi e più sviluppati oggetti, non diviene mai attività eccessivamente invadente nell'economia di gioco, con il giocatore costantemente impegnato nel soddisfare le necessità dei vari lavoratori, godendo così di una discreta varietà di compiti da completare.

Mattone su mattone

I contenuti dell'Early Access sembrano quindi giustificare appieno i 14,99 euro richiesti, con il team che promette di espandere l'anima ludica del titolo in maniera piuttosto ambiziosa: i futuri update, oltre a rimpinguare con decisione il numero di oggetti e materiali sviluppabili, introdurranno dinamiche del tutto inedite allo stato attuale dei lavori, come il susseguirsi delle stagioni (con tutte le difficoltà del caso legate alla siccità delle estati più torride e al freddo degli inverni più rigidi) e la presenza di animali selvatici pericolosi e aggressivi, dai quali sarà necessario difendersi, cosa che non accade con le docili mucche e galline che oggigiorno abitano la verde campagna di The Kindred. Promettente anche la componente multiplayer del titolo, che consente a più utenti di "incontrarsi" in uno dei proprio mondi, grazie ad un sistema di inviti o anche alla condivisione del proprio "seed", seme in forma di codice col quale ricomporre e visitare i più creativi centri abitati della community.

The Kindred - Provato

Tuttavia il lavoro da svolgere per i ragazzi di Persistent Studios è ancora molto: la build attuale presenta qualche problema di ottimizzazione, con tempi di caricamento alle volte eccessivamente dilatati, sopratutto quando ci si lancia nei mondi più vasti. Qualche crash improvviso e alcune disconnessioni durante le nostre avventure in modalità multigiocatore mostrano il profilo di un titolo che necessità di ulteriori sforzi sul versante tecnico per rimediare a piccoli "errori di gioventù" certamente risolvibili con semplici patch. Discorso un po' più complesso per quel che riguarda l'interfaccia, la quale non ci ha affatto entusiasmato: tutt'altro che immediato, e ricco di menu spesso scomodi da consultare, l'HUD si è rivelato poco confortevole. Un punto debole da non sottovalutare, dal momento che il tipo di esperienza proposta da The Kindred fa grande affidamento sulla consultazione di lunghe liste di oggetti, un'attività che, allo stato attuale, rischia di rovinare irrimediabilmente l'appeal di un titolo potenzialmente interessante.
Nonostante ciò, The Kindred risulta molto gradevole da vedere: se la direzione artistica appare un po' troppo derivativa nel suo ispirarsi con decisione allo stile tutto cubi di Minecraft, una componente effettistica convincente restituisce un colpo d'occhio di buona qualità, grazie ad un sistema di illuminazione in tempo reale e alla presenza di luci volumetriche che riproducono un ambiente vivo e vitale.

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