L’ultimo episodio di The Knick ci aveva lasciati con un dubbio: sarà sincera la stima che Thackery sembra aver finalmente esplicitato verso Edwards, dopo aver scoperto il suo regno sotterraneo e il suo aspiratore? La settima puntata sembra rispondere che sì, Thack vuole davvero considerare Edwards un suo pari. Non ne abbiamo la certezza, visto il razzismo – forse sarebbe meglio parlare di opportunismo o conformismo – che ha spesso mostrato, ma possiamo dedurlo da quello che i due riescono a combinare.
Tutto inizia quando un paziente muore, poche ore dopo un intervento. Sua madre è convinta che sia stato un nero ad aggredirlo e il fatto che Edwards lo abbia operato, insieme a Thackery, altro non fa che fomentare il suo odio per i blackies. Ne passa uno in bicicletta e comincia il linciaggio: Thackery, invece di assistere inerte, allontana la folla e lo porta con sé dentro il Knickbrockers, insieme a tutti gli altri che nel frattempo sono stati aggrediti. Dentro e fuori l’ospedale, assalito da una mandria di scalmanati. La cantina operatoria di Edwards diventa allora provvidenziale per permettere ai suoi fratelli di fuggire, aiutati da sister Harriet e dalle infermiere, mentre il boss dell’ospedale si mostra ancora così conservatore.
Prontezza di spirito, rapidità di esecuzione accomunano i due dottori, ma non solo: c’è qualcosa cui Thack ci ha abituati ed Edwards ancora no, il flirt. Ci aspettavamo e desideravamo che Miss Elkins cadesse definitivamente tra le sue braccia, dopo avergli insegnato a pedalare: è il momendo che lui insegni qualcosa a lei. Sesso e coca, nient’altro. Ma non era così prevedibile sospettare che il suo collega finisse con la sua bionda e tenera benefattrice, sedotta da cotanto spirito di sacrificio, arte di arrangiarsi.
Quello che succede nell’ottava puntata ruota – anzi, si agita – attorno alla crisi d’astinenza che s’impadronisce di Thack: le scorte di cocaina dell’ospedale, di tutti gli ospedali, della città e dell’Europa intera si stanno esaurendo, allo stesso modo di quelle dell’oppio che dovrebbe arrivare dalla Cina. Eppure, in quei giorni, il dottore deve esporre a una platea di colleghi il metodo sviluppato con Edwards per non macellare i malati di ernia inguinale. Si potrebbero scambiare i suoi sintomi per un po’ di nervosismo passeggero o mal di testa: solo miss Elkins, che forse si rende conto di essere stata solo un sex toy, conosce l’origine di quei tic. Così evidenti che impediscono a Thackery di abbandonare un’operazione nel momento più difficile, davanti all’intero uditorio. Meno male che c’è Edwards.
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