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Anche se è da un po' che non ne parlo, non vuol dire che io sia guarita dalla tv-trash dipendenza. Nonostante, infatti, Ia mia attività sia rimasta silente per tutta la 14sima stagione ho comunque seguito interamente, anche quest'anno, il talentshow per eccellenza: Amici di Maria De Filippi. Si è appena conclusa la fase finale del programma che forgia cantanti e ballerini di successo e la vittoria è andata ai The Kolors, la band di ispirazione brit-indi che ha saputo incantare con il loro carisma e la loro grande personalità artistica.
Fin dalla prima apparizione a me hanno ricordato la band del cartone animato Kiss Me Licia, i Bee Hive, e il motivo principalmente è da ritrovarsi nel ciuffo del front man Stash che richiama clamorosamente quello del bel (si fa per dire) Mirko del cartoon giapponese e il sound un po' anni '80della loro musica che si sposa perfettamente con l'ambientazione dell'anime. Analogie a parte, i The Kolors hanno rubato la mia attenzione fin dalla loro prima esibizione e pian piano hanno saputo farsi apprezzare e amare sempre di più fino a conquistarsi di diritto un posto bello alto nella mia classifica di preferenza di band musicali. Mi piace il colore che danno alle canzoni (scusate l'inavvertito gioco di parole) che lascia un'impronta ben riconoscibile ovunque passino, stravolgono le cover e le rendono loro adattando l’arrangiamento al loro mood, dei veri e propri artigiani della musica. Fanno musica inglese e la fanno egregiamente, ma hanno dimostrato di sapersi destreggiarsi anche con l'Italiano e spaziare tra vari generi. Insomma hanno vinto e se lo sono meritato.
Il successo che hanno riscosso ancor prima di portare a casa la vittoria rendeva addirittura superflua l'assegnazione del trofeo, ma ne sono stata, comunque, soddisfatta perché ero dell'idea che Briga, il concorrente che si contendeva il trionfo del programma con la band, avesse bisogno di una smorzata all'ego. Intendiamoci, non mi stava antipatico e non concordo nemmeno con le critiche mosse dalla Bertè, giudice del serale insieme alla Ferilli e Renga, che non perdeva occasione per attaccarlo, però credo che Mattia, il nome di battesimo di Briga, facesse troppa leva e affidamento sul successo dei rapper degli ultimi anni e quindi sfoggiasse sempre una sicurezza di sè che spesso e volentieri poteva essere, ingiustamente o meno, travisata in arroganza e supponenza.
Che anche lui sia talentuoso, però, è da sottolineare, perché nonostante l'etichetta di rapper, che gli hanno cucito addosso, ha dato prova di saper cantare anche pezzi melodici e saperli fondere armonicamente con le barre rap sul filone romantico. È un esponente, non dichiarato,di quel genere musicale che vede Nesli come capostipite. Non l'ho mai reso noto, ma io amo Francesco Tarducci, quindi di conseguenza ho apprezzato la musica di Briga. Canzoni che rimangono impresse e che grazie alle parole d'amore vanno ad innaffiare il terreno già fertile della sensibilità adolescenziale, target del pubblico di Amici.
Pubblico che non subisce mai cali o battute d'arresto, Queen Mary sa come far tenere gli occhi puntati sulle sue creazioni nonostante gli sforzi non paiano essere stati enormi. Mi riferisco soprattutto alla puntata del "finalone" che, personalmente, ho trovata un po' moscetta. Le performance dei concorrenti erano le stesse già viste e riviste nelle precedenti puntate e ad intrattenere nemmeno un ospite, ad eccezione dell'ormai di casa Saviano. Una sorta di sunto degli episodi precedenti in versione live. Altri programmi di questa categoria fanno i salti mortali per avere ospiti internazionali e rendere unica la puntata epilogativa della stagione, invece Maria sceglie di essere minimalista e affidarsi alle coreografie e scenografie, firmate dall'immenso Giuliani Peparini, che seppur strabilianti e maestose, si riducono a mera replica. Di ospiti internazionali, con cui soleva allietarci nei precedenti sabato sera, nemmeno l'ombra, ma nemmeno quella di personaggi nostrani.
È anche vero che il cast fisso già era composto da grandi nomi dello spettacolo, infatti oltre ai soliti celebri professori (Garryson, Celentano, Kledi, per dirne alcuni), coach dei ragazzi e responsabili delle loro sorti son state due grandi celebrità della musica italiana, la figlia di Maria, Emma Marrone ed Elisa Toffoli, grandi nomi della musica italiana anche in giuria e una simpatica Virginia Raffaele a dare un po' di brio alle serate.
Sulla carta sembra un prodotto vincente, e anche i numeri lo dimostrano, però io rimango dell' idea che queste primizie di ingredienti avrebbero potuto essere sfruttate maggiormente per creare un prodotto più vivace e "spettacolare", alla stregua dei talent concorrenti. La fedeltà dei telespettatori forse ha reso superfluo un impegno maggiore, ma sono convinta che per la finale sarebbe bastata anche solo qualche canzone e qualche balletto inedito per riuscire ad accontentare anche i seguaci più esigenti come me. Nonostante questi appunti, però, il bilancio della 14sima stagione di Amici è positivo e quindi mi riconfermo essere una fedelissima "amica" della re Mida della televisione italiana.
Avete seguito Amici 14? Siete rimasti soddisfatti dalla finale? Chi volevate vedere trionfare? Appagate la mia curiosità con un commento!
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