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The Last Door: Collector’s Edition – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 29/05/2014

Cover The Last Door: Collector's Edition

PC TESTATO SU
PC

Genere:

Sviluppatore:

Produttore: Phoenix Online Publishing

Distributore: Digital Delivery

Lingua: Inglese

Giocatori: 1

Data di uscita: 20/05/2014

VISITA LA SCHEDA DI The Last Door: Collector's Edition

Pro-1Atmosfera e soundtrack eccezionali Contro-1Backtracking a tratti forzato

Pro-2Trama ed esperienza di gioco accattivanti... Contro-2… Ma la durata è limitata, nonostante la presenza di svariati extra

Diventato realtà grazie ai finanziamenti arrivati tramite Kickstarter, The Last Door giunge nel mercato che conta fin dai primi mesi del 2013, attraverso una struttura episodica decisamente giustificabile: il team di sviluppo spagnolo, The Game Kitchen, precisamente di Siviglia, non ha uno studio fisico e, proprio perché il “ferro va battuto finché è caldo”, la scelta di suddividere il videogioco in capitoli s’è rivelata quella più azzeccata per la loro produzione. Così facendo, non soltanto si è generato un clima di hype via via crescente, anche grazie alla bontà del primo episodio rilasciato, ma il team si è garantito il rispetto di tanti videogiocatori e publisher del settore; uno di questi, Phoenix Online Publishing, alla fine l’ha proposto nella Collector’s Edition di cui vi parleremo oggi. Si tratta di una versione che ingloba al suo interno i primi quattro capitoli del gioco e non solo: scene extra che ne aumentano la longevità, miglioramenti tecnici ed un prezzo di lancio molto competitivo.

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CON LOVECRAFT NEL CUORE

Ambientato nell’epoca vittoriana, The Last Door narra la storia di Jeremiah Devitt e delle sue ricerche riguardo la morte improvvisa di uno dei suoi più vecchi amici di sempre. Come detto in apertura, la Collector’s Edition oggi analizzata si compone dei primi quattro capitoli di gioco, in ordine: The Letter, Memories, The Four Witnesses e Ancient Shadows, che assieme compongono la prima stagione di questa serie di avventure grafiche realizzate in pixel art. Prima dei titoli d’apertura, gli sviluppatori in ognuno dei quattro episodi ci propongono una breve scenetta clou, solitamente il nostro obiettivo principale, da ricercare esplorando e raccogliendo indizi, e ovviamente risolvendo puzzle ed enigmi. Ha tutto inizio con la macabra dipartita di un caro amico di Devitt e col tentativo quasi disperato di ricostruire i fatti, di capire perché quello che consideravamo un serio amico abbia commesso un gesto così estremo: il suicidio. Col procedere degli eventi, la trama prenderà risvolti imprevisti, grazie ai quali il passato di Devitt tornerà pian piano a galla e a tutto – o quasi – verrà data una risposta. Diciamo “quasi” perché la serie è ancora in fase di sviluppo, il team è difatti al lavoro sulla seconda serie che di certo fornirà ulteriori dettagli e chiarirà definitivamente alcuni dei dubbi ancora presenti. In ogni caso, e a maggior ragione se si usa una pixel art in bassa risoluzione, per attirare l’attenzione dell’avventuriero non ci si può risparmiare nel fornire una trama, delle location ed atmosfere evocative, pena la scarsa riuscita del prodotto. The Last Door segue alla lettera quando sopra esposto, affidandosi ad un comparto grafico leggero e di sicuro non di forte impatto (anche a causa della scarsità di fondi con cui il team lavora), mostrando però il meglio nella narrazione sempre convincente, con attimi di vera tensione e suspense, piccoli momenti di “strizza” che non possono mai mancare quando ci si ispira a Lovecraft. A tutto ciò aggiungete composizioni musicali sempre azzeccate, con melodie perlopiù lente, tetre, pesanti, a voler rimarcare particolari situazioni decisamente crude ed incentivare la componente horror insita in The Last Door. Scenari bui, ombre e strane voci, strani simboli e scritte, questo è quel che vi attende nel videogame di The Game Kitchen. Ovviamente, trattandosi pur sempre di un’avventura punta-e-clicca, davanti a voi troverete un ottimo numero di enigmi, perlopiù basati sull’utilizzo di oggetti e loro combinazione, di facile risoluzione nella stragrande maggioranza dei casi, più complessi in altre, favorendo in tal modo un procedere fluido e senza intoppi della trama, che costituisce il punto forte dell’intera produzione assieme all’atmosfera che si respira e che vi accompagnerà per le circa quattro ore necessarie per giungere ai titoli di coda. Una longevità ristretta, vero, ma la natura del progetto non ha permesso agli sviluppatori di fare di più, inoltre dobbiamo far presente che in questa versione speciale sono stati inseriti tanti piccoli extra giocabili che vanno incontro alla durata non esaltante dei primi quattro capitoli di gioco.

Miglioramenti evidenti sono stati apportati anche al comparto grafico, rimasto comunque ancorato alla pixel art in low-res del rilascio base, ma meglio realizzata in alcuni dettagli e che in precedenza davano qualche problema di ricerca tramite mouse. Oggi, ogni dettaglio risalta ottimamente all’occhio ed un uso attento delle luci e delle ombre restituiscono alle fasi di gioco quel qualcosa in più che differenzia The Last Door da tanti altri esponenti del genere. Le ambientazioni di una Inghilterra in epoca vittoriana, le strutture di quei tempi, i misteri e l’occulto, tutto questo aiuta The Last Door ad entrare di diritto tra le avventure più apprezzabili degli ultimi tempi, in parte però è “limitata” da un backtracking che a volte diventa un po’ troppo forzato e che potrebbe portare i novizi del genere ad un po’ di frustrazione; tuttavia, parliamo di un titolo che non dovreste farvi affatto scappare se amate il genere e siete estimatori di Lovecraft.

The Last Door: Collector’s Edition – Recensione IN CONCLUSIONE
The Last Door Collector's Edition è una versione migliorata ed estesa di quella arrivata e rilasciata ad episodi a partire dal 2013. Sia ben chiara una cosa: il gioco è da poco giunto alla chiusura della Season One, col quinto capitolo già finanziato e in fase di sviluppo, quindi questa versione è da intendersi come una raccolta dei primi quattro episodi, ai quali però sono stati affiancati miglioramenti grafici e sonori, nuove location, nuove scene e ulteriori spunti di storia. Il risultato è esaltante, anche se in quanto a longevità difficilmente si superano le cinque ore, con atmosfere horror che prendono evidente spunto da Lovecraft e i rimandi ai titoli 8-bit non sono da meno. Insomma, un titolo che tutti gli amanti delle avventure grafiche dovrebbero fare proprio, anche in virtù di un prezzo di lancio inferiore ai dieci euro. ZVOTO 8
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