USA 2013
cast: Ashley Bell - Julia Garner - Spencer Treat Clark - David Jensen - Tarra Riggs
regia: Ed Glass-Donnelly
soggetto: Damien Chazelle
sceneggiatura: Damien Chazelle - Andrew Gurland
durata: 90 min
INEDITO
Il film riprende dove finisce il primo “The Last Exorcism”.
Nell, vittima ignara di una setta occultistica di cui faceva parte anche il padre ed il prete del paese, partorisce il figlio del Diavolo ma, non si sa perché o per come, qualcosa va storto. Il bosco dove è in svolgimento la Messa Nera va a fuoco, gli adoratori del Male fanno tutti una finaccia e il diabolico infante sparisce nel nulla. Solo Nell, seppure provata e sull’orlo della follia, sopravvive e viene soccorsa e portata in salvo. Trasferita in una casa accoglienza in quel di New Orleans la ragazza cerca di ricostruirsi una vita ma, a quanto pare, Abalam, il demone che l’aveva posseduta (in tutti i sensi) nel primo film non è dello stesso avviso e visto che si è innamorato della povera Nell è seriamente intenzionato a farne il veicolo dell’Apocalisse sulla Terra.
Spiata da misteriosi seguaci del Male; perseguitata dallo spettro del padre; tormentata da incubi ed orribili allucinazioni la ragazza è sul punto di cedere ad Abalam, ma in suo soccorso arrivano gli adepti dell’Ordine della Mano Destra, sacerdoti voodoo che si offrono di proteggere ed aiutare Nell nella sua battaglia e liberarla una volta per tutte dalla nefanda presenza del Diavolo.
Allora, io posso anche capire che si decida di fare un sequel per sfruttare il successo commerciale (o artistico) di una pellicola; quello che non riesco a mandare giù è il perché ci si ostini ad andare a pastrugnare tra le feci di film di infima qualità narrativa cercando qualcosa di commestibile da cannibalizzare.
Il primo “Last Exorcism” si era rivelato un mockumentary irritante, superficiale e banalotto; infarcito di luoghi comuni rimasticati da decine di film sulle possessioni demoniache e con un finale che sembrava la parodia di quello di “Blair Witch Project”…che cosa ne poteva uscire andando a ripescarne carachters e rappezzandone la trama? Niente.
Infatti il risultato è un fritto misto di niente che non va a parare da nessuna parte.
Il buon Eli Roth produce l’ennesima pellicola pastiche, insapore ed inodore, che non spaventa e neanche irrita, ma scivola giù come un bicchiere d’acqua bevuto perché non c’era niente di più saporito in frigo.
Gli enigmi iniziali della storia non vengono spiegati né risolti, la storia cambia direzione almeno tre volte, non c’è pathos, né tensione, tantomeno si riesce a creare un minimo d’atmosfera di fondo; stavolta si evita anche un po’ di sano e gratuito slasher (almeno per tappare i buchi narrativi), per non parlare della recitazione quasi macchiettistica della Bell che cerca di dare credibilità alla figura della giovane ed ingenua contadinotta un po’ fuori di testa…e porca miseria qualcuno mi spieghi perché l’esorcista (laico) dell’Ordine della Mano Destra scrive l’enigmatica parola CROATOAN sul ventre di Nell nell’atto di compiere l’esorcismo citato nel titolo (e che si svolge negli ultimi 5 minuti del film).
Sul pirotecnico finale che sembra un collage visivo rubato a “Carrie” e “Fenomeni Paranormali Incontrollabili” stendo un velo pietoso, ma almeno ci fanno la grazia di evitarci l’ennesimo POV…
Da vedere?
Fate un po’ voi.
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