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The Last Witch Hunter di Breck Eisner con Vin Diesel, Elijah Wood, Rose Leslie, Michael Caine Usa, 2015 genere fantasy durata 106’
Il fantasy è un genere che negli ultimi anni va per la maggiore sia sul grande schermo che in televisione. Dai fasti della trilogia de “Il signore degli anelli” di Peter Jackson alla saga di Harry Potter, arrivando fino al serial televisivo come “Il trono di spade”, il fantasy ha un successo mondiale con un pubblico di appassionati fedele e vasto. Questo “The Last Witch Hunter” è buon ultimo arrivato, in un sottogenere – quello dello sword and sorcery - dove la magia e lo scontro tra bene e male, in un ambiente fantastico in un’epoca remota senza tempo, ne sono le caratteristiche principali. Qui il “cacciatore” di streghe Kaulder è interpretato dal muscolare (e simpatico) Vin Diesel che intorno al XIII secolo riesce a uccidere la regina delle streghe in uno scontro feroce, dove però subisce una maledizione che lo rende immortale. Otto secoli dopo, ai giorni nostri, Kaulder è al servizio di un ordine cripto religioso che, insieme a un consiglio della magia, mantiene una specie di tregua tra gli umani e le streghe e i maghi. Però la regina non è completamente morta ed è pronta a ritornare per vendicarsi di Kaulder e conquistare il mondo, con l’aiuto di maghi e streghe che praticano la magia nera.
“The Last Witch Hunter” mette in scena un mondo parallelo che prende a piene mani da un immaginario cinematografico e televisivo, a dire la verità senza molta originalità e con una sceneggiatura veramente infantile. Abbiamo così Kaulder che fa il verso al MacLeod di “Highlander”; la società segreta delle streghe e dei maghi sembra uscita da un film di “Blade”; Kaulder è aiutato da una giovane strega “buona” con potenti poteri interpretata da Rose Leslie che invece di uscire da “Il trono di spade”, dove fa parte del cast, sembra invece ispirarsi a una della sorelle Halliwell della serie degli anni 90 “Streghe”. Insomma un patchwork confuso e male assortito dove anche le interpretazioni di Michael Caine e di Elijah Wood, nella parte dei Dolan che si tramandano la missione di essere l’aiutante religioso del cacciatore di streghe, sono sottotono per dei personaggi che a tratti rasentano il ridicolo per le battute messe loro in bocca e per le loro psicologie tagliate con l’accetta. L’uso poi di una CGI per le sequenze degli scontri tra Kaulder e gli adepti della magia nera fa rimpiangere gli efficaci e divertenti numeri di “Willow”. Quasi sicuramente poi non hanno giovato le continue revisioni del copione, passato nella mani di differenti sceneggiatori, e la rinuncia del regista kazako Timur Bekmambetov, sostituito da Breck Eisner, il cui unico merito è quello di essere il figlio del produttore della Walt Disney Michael Eisner. Insomma, “The Last Witch Hunter” è un’operazione commerciale con lo scopo esplicito di creare un franchise sfruttando le capacità attrattive di Vin Diesel e l’onda lunga del genere del momento, incurante però dei minimali livelli di buon gusto e divertimento per un normale Blockbuster. Antonio Pettierre
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