“Sai di cosa ho paura? Niente!” queste parole che il protagonista Kaulder (Vin Diesel) pronuncia alla strega Chloe (Rose Leslie), racchiudono l’essenza stessa di tutta la pellicola diretta da Breck Eisner (di cui ricordiamo un non indimenticabile “Sahara”). “The Last Witch Hunter”, più che un horror d’azione a base di stregoneria e mostri, è la ricerca di una nuova identità cinematografica da parte dell’attore americano Vin Diesel, tentando di ridefinire la sua stessa immagine di uomo d’azione al di fuori della famiglia di “Fast & Furios”.
Vin Diesel come Constantine…mah!Ogni sforzo al momento sembra essere vano, al di fuori del personaggio di Riddick egli è incapace di allontanare dal proprio corpo la figura iconica di Dominic Toretto, con tutto quello che una così ingombrate sagoma comporta (basti pensare ai veri successi avuti al di fuori della saga automobilistica, nessuno). Ed ecco che pur con tutto l’impegno profuso per creare un nuovo mondo cinematografico in cui muoversi finalmente in solitaria, che di nuovo ha poco e riciclato molto, vivendo un possibile futuro senza corse automobilistiche, qualcosa non funziona e l’intera operazione cade sul peso del suo stesso interprete principale. Il corpo cinema in questo caso coincide proprio con quello reale del suo protagonista e questo porta, anche controvoglia, lo sguardo su traiettorie conosciute, ma non è questo un merito specie se queste cozzano con il nuovo scenario in cui si ritrovano.
Giusto per non farsi mancare nulla, c’è pure una parte ambientata nel passato che fa molto Vikings“The Last Witch Hunter” è una pellicola pericolosamente fuori controllo, in cui si tenta di mescolare con troppa noncuranza “Constantine” di Lawrence con il “Blade” di Norrington, passando per le derive grottesche proprie di Tommy Wirkola, prendendo le parti peggiori dei tre cineasti citati. A questo il regista Breck Eisner e il team di sceneggiatori Cory Goodman, Matt Sazama e Burk Sharpless, aggiungono pure qualche rimando al mondo dei videogiochi giusto per accontentare proprio tutti (un mago di livello quindici, o uno scenari preso di peso da “The Last of Us”), ed il risultato finale è un meltin pot che non annoia ma nemmeno riesce mai a divertire appieno, se non per merito della rozzezza del suo protagonista, che per lo meno non si prende mai veramente sul serio e riesce a regalare almeno ai fan dell’attore un motivo per cui vedere non più di una volta “The Last Witch Hunter”. Il cast di contorno vede un Michael Caine inutile, anche se sempre elegante, ed un Elijah Wood che interpreta probabilmente il peggior ruolo della sua intera carriera d’attore. Sorprendentemente gli effetti speciali digitali sono migliori del previsto, ma certo è forse l’unica cosa realmente positiva all’interno di un quadro terribilmente desolante.
Ma nel futuro un finto Armani e i capelli rasati ci riportano subito alla mente cosa stiamo guardando.