Qualche tempo fa parlavo delle differenze fra romanzi e racconti brevi, lasciando intendere che sono un lettore sia degli uni che degli altri.
Scrivere la recensione di un racconto può sembrare inutile: probabilmente impieghereste meno tempo a leggervi quello del mio articolo; tuttavia, dato che le mie sono non-recensioni, non-recensirò questo pezzo dell’amico Brarez intitolato The la(te)st fashion, che in italiano suona più o meno L’ultima moda (io pensavo L’ultimo dei moicani, ma il traduttore non s’è visto d’accordo).
The la(te)st fashion è un noir dallo stile crudo ma allo stesso tempo lucido, i dialoghi sono un po’ troppo brillanti per i miei gusti, ma sono davvero misurati quindi non hanno influito troppo sul giudizio finale (che è positivo). La storia vive a cavallo fra i pensieri della protagonista, pesce grande del suo stagno, e l’incomunicabilità fra gli attori di un salto generazionale che, forse più di altri, è stato tanto vasto da definire stili di vita e modi di concepire le relazioni sociali del tutto rivoluzionari.
Vi consiglio la lettura e fra i miei preferiti trovate il sito di Fabrizio da cui scaricare l’eBook, e se dite che vi mando io… è gratis!
Unica pecca nerd level: in uno scambio di battute è fatto intendere che un varco dimensionale porterebbe lontano dal pianeta (i personaggi stanno solo scherzando, niente fantascienza questa volta!). Questo non è esatto: la Terra in un universo parallelo resta sempre la Terra! Tuttavia si tratta del dialogo fra due personaggi, quindi l’imprecisione ci può stare.
E ora il consueto spazio dedicato alle mie sottolineature:
Pos. 21Lei. La sua immagine significava soldi, click, visibilità
Pos. 24-25
le vecchiette avvolte dai loro golfini infeltriti comprati negli anni ’60 che vivevano di tv e fotoromanzi
Pos. 34
Non bastava una camicia con un logo famoso per rendere elegante qualcuno
Pos. 38
si gustava un long island. Era più buono di quello di Milano, ma non andava detto
Pos. 104-5
Vi fotografo e mi fate sempre più schifo. Vorrei farvi brutte, ma mi obbligano a rendervi il più belle possibili, irreali, delle bambole. Ed è quello che siete: bambole e io, quando posso, ci gioco
In definitiva The la(te)st fashion di Brarez si merita i sette Long Island psichedelici della mia speciale graduatoria sensazionevolmente priva di senso.
Scaravente un taj!