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The Legend of Zelda x Mario Kart 8

Da Videogiochi @ZGiochi
di Jacopo "ED64" Retrosi

Quando Mario Kart 8 uscì finalmente nei negozi nostrani, diversi mesi or sono, ne elogiammo in sede di recensione il gameplay bilanciato e funzionale rispetto ai suoi precessori, che concretizzò il trend a cui Nintendo EAD diede inizio con Mario Kart 7 su 3DS, risultando in un’esperienza dai toni quasi arcade, esilarante come da tradizione in compagnia e gratificante in singolo, tuttavia lamentammo al contempo una sensibile carenza di contenuti, relativa almeno ad un titolo di punta del 2014 ancorato a degli standard settati nel 2005, e soluzioni di design poco incisive, che non esaltavano adeguatamente le nuove feature su cui l’ottava trasposizione del brand sembrava vertere. La casa di Kyoto ne era probabilmente conscia, pertanto non esitò a correre ai ripari, annunciando nel periodo estivo due allettanti DLC (a pagamento s’intende), ognuno dei quali avrebbe introdotto tre personaggi, quattro kart e ben due coppe, portando la quota complessiva a 36 piloti e 48 tracciati, cifre niente male, ne converrete. Giusto qualche giorno fa è stato rilasciato il primo pacchetto (mentre per il secondo dovremmo attendere il 2015), e non abbiamo resistito alla tentazione di provarlo immediatamente; ecco le nostre impressioni a caldo.

mario-kart-8-logo

YOU HAVE MET A TERRIBLE PLUMBER, HAVEN’T YOU?

Poche storie, il vero protagonista di questo contenuto aggiuntivo è Link; difficilmente infatti Mario Tanuki e Peach Gatto si possono considerare delle new entry, costituendo a tutti gli effetti l’ennesima variante dell’idraulico in rosso e della sua iellata principessa, che vanno ad aggiungersi alle loro controparti neonate e metalliche, ma vedere l’eroe del tempo sfrecciare compiaciuto a bordo del suo destriero metallico è tutto un altro discorso. Certo, l’intrusione di The Legend of Zelda negli autodromi del Regno dei Funghi ha poco senso al di fuori del puro fanservice, eppure nella sua incarnazione fumettosa à la Skyward Sword il beniamino in verde non sembra stonare affatto nel contesto, anzi preferiamo di gran lunga la sua presenza a quella della prole rinnegata del re dei Koopa, inoltre dal sommario dei contenuti è evidente l’intenzione di Nintendo di estendere i domini del brand ad altre sue IP, vuoi per colmare un campionario oramai saturo e difficile da aggiornare con idee fresche ad ogni iterazione, o forse in vista di un ipotetico cross-over sulla scia di Super Smash Bros… ma anche no.

I nuovi componenti con cui personalizzare il proprio bolide costituiscono quindi una gradevole aggiunta (chi non vorrebbe gettarsi nel vuoto con uno sciccoso paracadute griffato Zelda? NdR), tuttavia il piatto forte dell’offerta è rappresentato sicuramente dai due campionati extra, la cui realizzazione ci ha pienamente convinto: il trofeo Uovo si apre con il mai più azzeccato Circuito di Yoshi da Double Dash, ottimo per riprendere la mano con i Miniturbo dopo mesi di inattività, per poi passare all’Arena Excitebike, che incarna perfettamente lo spirito della saga (a quando un nuovo capitolo, Nintendo?), con un tracciato lineare ma ricco di salti e ostacoli da cui ravvedersi, la Muraglia del Drago, circuito piuttosto tecnico ispirato a uno dei boss di Super Mario Galaxy, una gioia per i maniaci delle derapate, e a chiudere Mute City, splendida rivisitazione di una delle location più celebri di F-Zero (e anche qui non ci dispiacerebbe affatto un ritorno in grande stile). Il trofeo Triforza invece dà il via alle danze con una rimasterizzazione della Miniera d’oro di Wario da Mario Kart Wii, pressoché identica, se non per le migliorie grafiche che rendono il tramonto sullo sfondo uno spettacolo, per poi proseguire con la Pista Arcobaleno dagli archivi del SNES, ancora più colorata e luccicosa di quanto non la ricordavamo su 3DS (l’effetto molleggiante causato dagli schianti a terra degli Twomp poi non è affatto male); la Pista Polare, che sebbene al di là del background abbia ben poco di “polare” si è rivelata una tappa intrigante per via della conformazione sinuosa, ideale per i piloti spericolati in grado di sfruttare i punti di giunzione delle due carreggiate, e il tracciato che dà il nome al trofeo, il Circuito di Hyrule, ove troviamo una piana ed un castello vagamente somiglianti a quelli di Wind Waker (saranno le dimensioni circoscritte…), con tanto di “enigma” in tempo reale per attivare una scorciatoia nell’atrio. Gli effetti sonori a tema e la sostituzione di monete e piante piranha con rupie e Deku Baba rappresentano la ciliegina sulla torta che proprio non ci saremmo aspettati. Un plauso infine ai nuovi brani composti per l’occasione, che vanno ad arricchire, se non ad elevare ulteriormente, la già eccellente colonna sonora, in particolar modo il remix orchestrale del tema di Mute City, diventato il nostro preferito al primissimo ascolto.

The Legend of Zelda x Mario Kart 8
IN CONCLUSIONE

La tendenza autocelebrativa acquisita da Nintendo negli ultimi tempi si riconferma anche in questo DLC, che nonostante la premessa bizzarra si rivela un add-on valido e dall’esborso monetario tutto sommato onesto. L’introduzione di elementi presi di peso dall’universo di The Legend of Zelda, in primis lo stesso Link, potrebbe far storcere il naso ai fan di ambo le saghe, tuttavia ogni dubbio sul loro idillio, così come l’intrusione alla festa di Excitebike e F-Zero, si dissolve non appena si impugna il GamePad. Qualità, sostanza e stile, le piste prolungano non poco la longevità del titolo Nintendo, e lo fanno con un design accattivante e soluzioni di gameplay stimolanti, oltre ad una realizzazione tecnica ineccepibile. Ora, va da sé che 8€ non sono pochi, ma se Mario Kart 8 a suo tempo vi soddisfò e volete donargli nuova linfa vitale, acquistate pure ad occhi chiusi questa espansione, possibilmente approfittando del Season Pass, che offre un sconto non indifferente del 25% su ambo i pacchetti e un set di skin per Yoshi e Tipo Timido. Prossima tappa: Animal Crossing.


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