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The Libertine

Da Emanuelesecco

John-Wilmot-Second-Earl-o-002

Prendo una penna a caso,
il quaderno è aperto,
debole fiamma di gas,
tabacco rollato tra le mie labbra.

Soffio di fumo,
trangugio liquido,
musica di cornice,
sentori di arlecchine presenze,
specchi di solide memorie,
effluvi di zucchero.

Occhio vitreo,
viso marcito,
la mano corre,
la penna scrive,
confesso una pena.

Nudo e tremante,
odore di sterco e piscio,
vomito secco in bui angoli,
schifosa realtà del mondo.

Ripudio voi,
il vostro ordinamento,
ripudio ogni banalità,
ogni comandamento,
ripudio me stesso, i miei valori,
i miei occhi, la mia mano,
ripudio il mio cervello
fonte di riprovevole Ragione.

 

E.


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