THE LOBSTER
di Yorgos Lanthimos
Uk, Francia, Grecia, Irlanda, Paesi Bassi,
2015
con
Colin Farrell, Rachel Weisz, Léa Seydoux, Ben Whishaw, John C. Reilly
Genere: Commedia, Dramma, Grottesco, Fantascienza,
Thriller
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d’amore
L’amore. Quanti film parlano
d’amore? Quasi tutti. In quanti l’amore è il tema centrale? In moltissimi.
L’amore desiderato, negato, finito, conquistato…
Ma cosa succede se l’amore si
trasforma in un dovere civico regolato da leggi e ogni persona deve trovare un
partner?
Cosa succede se il matrimonio,
che in molte parti del mondo (soprattutto del terzo mondo e in Italia) è ancora
negato ad alcune coppie, diventa un dovere per ogni cittadino? E attenzione
perché non valgono i matrimoni di copertura: occorrono affinità comprovate ed è
la comunità ad approvare e monitorare le unioni attraverso delle procedure e
tempistiche ben stabilite.
E se qualcuno non trova l’anima
gemella? Lo stato gli concede gentilmente 40 giorni in una struttura
confortevole in cui poterla trovare, ma se non scoppia il colpo di fulmine,
peggio per lui: verrà trasformato in un animale, ma a sua scelta. Molti
scelgono il cane, per questo in giro ce ne sono tanti. Il protagonista del
film, da poco divorziato, sceglie invece l’aragosta come eventuale soluzione
finale: animale centenario, sempre fertile e di sangue blu. Ma destinato a
morire bollito in pentola, gli fa notare un altro ospite della struttura.
Aggiungo che ci sono anche
ribelli single che decidono di vivere da selvaggi nelle foreste e che vengono
cacciati dagli ospiti della struttura, poi mi fermo perché il film, dopo queste
premesse geniali, accumula tante altre trovate e colpi di scena spiazzanti
alternando con abilissima e rarissima nonchalance scene di grande comicità e di
grande violenza. Una commedia surreale nerissima, o un dramma grottesco e distopico
illuminato da momenti di comicità che suscita un’infinità di riflessioni e
domande e offre le migliori battute di un’intera annata cinematografica. Perché
The Lobster, incredibile ma vero, è
il film più divertente dell’anno, e allo stesso tempo il più nero, cupo e
drammatico: un picco miracolo di scrittura, un viaggio staniante in un universo
non troppo lontano dal nostro in cui il potere controlla anche l’unica cosa in
cui dovremmo essere sempre liberi, ovvero l’amore. Perché nessuno può dirci
quando e chi amare.
VOTO: 9
Magazine Cinema
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