Magazine Cinema

The look of silence

Creato il 29 settembre 2014 da Ussy77 @xunpugnodifilm

50757Quell’assordante silenzio di Joshua Oppenheimer

Naturale prolungamento della pellicola The Act of Killing, The Look of Silence esibisce un taglio più documentaristico e stavolta si pone dalla parte delle vittime. Ciò che cerca Adi (fratello di una vittima del 1965) è l’ammissione di colpa, così da poter pronunciare una semplice e liberatoria parola: perdono.

The Look of Silence chiude un cerchio, insegue in modo quasi ossessivo l’ammissione di colpa ed è alla costante ricerca del perdono. Perché Adi vuole liberarsi, sublimare in quella parola anni di rancore. Ed è proprio per questo motivo che inizia a cercare i carnefici del fratello, li interroga, ma ciò che ottiene sono minacce di ripercussioni, silenzi e imbarazzo. The Look of Silence mette in scena tutto ciò avvolto da un straniante senso di vuoto, da un incomprensibile negazione, nella quale la colpa non è ammessa perché non concepita e non compresa.

Emotivamente forte (come il precedente), The Look of Silence appare principalmente ridondante, non spiazza lo spettatore come The Act of Killing, ma si porta appresso una pesantezza stilistica, che ne scardina e ne sgonfia l’impianto accusatorio. Tuttavia la costante ripetizione, le domande incalzanti e l’assordante silenzio (l’intera pellicola è immersa in un assenza di suono surreale e gioca su una partitura di primi piani, che smuovono una sotterranea agnizione) sono la necessaria cifra stilistica della pellicola diretta da Oppenheimer, che non si prefigge l’obiettivo di aprire il vaso di Pandora, ma preferisce girare fortemente il coltello nella piaga.

Il risultato è un prodotto che sfrutta molto di più gli stilemi del genere documentaristico, che ricerca la verità attraverso gli sguardi, i gesti e tutto ciò che non trova libero sfogo attraverso le parole. Di conseguenza le minacce di ripercussioni, la negazione e l’incapacità di ammettere una colpa assumono un valore e un significato, che oltrepassa la semplice ammissione di fronte alle telecamere e che si legge negli occhi dei carnefici, che si celano dietro un silenzio che racconta molto di più. È per questo motivo che The Look of Silence si può solamente osservare in religiosa quiete, atteggiamento necessario per poterlo assaporare a pieno. Un prodotto che non raggiunge le vette di sconcerto del precedente, ma che riesce a farsi abile strumento d’indagine di un popolo che ancora oggi costantemente nega, inconsapevolmente.

Uscita al cinema: 11 settembre 2014

Voto: ***1/2


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :