Arriva finalmente in Italia, giovedì 18 luglio, distribuito da Eagle Pictures, The Lost Dinosaurs, il film che racconta, attraverso immagini amatoriali, un viaggio spaventoso nel cuore della giungla congolese.
Esseri terrificanti, creduti estinti da 65 milioni di anni, daranno del filo da torcere ad un gruppo di ricercatori partiti per una spedizione. Di loro non rimarrà nessuna traccia al di fuori di una serie di filmati, più di 100 ore di video, rinvenuti per caso da due pescatori congolesi.
La spedizione della British Cryptozoological Society, guidata dal famoso esploratore Jonathan Marchant (Richard Dillane), nasce per provare l’esistenza del Mokele Mbembe, un mostro leggendario discendente dai dinosauri.
Ad accompagnare Jonathan e il suo gruppo anche il figlio quindicenne Luke (Matt Kane), appena espulso da scuola e con una passione per la tecnologia. La missione, però, rischia di finire ancora prima di cominciare, quando l’elicottero si schianta nel cuore del Congo.
Il film è stato diretto da Sid Bennett, la sceneggiatura è stata scritta del regista e di Tom Pridham. Nel cast troviamo Richard Dillane, Peter Brooke, Matt Kane, Natasha Loring, Stephen Jennings, André Weidemann, Abena Ayvor, Sivu Nobongoza.
Sid Bennett racconta:
“Per quanto ne so, è la prima volta che il found footage o recovered footage viene usato per girare un film destinato ad un pubblico di ragazzi e di famiglie”. Da The Blair Witch Project fino a Cloverfield ed a Paranormal Activity, “questa tecnica non è mai stata usata per un film destinato ai più giovani.”.
“Di certo il nostro pubblico non starà tutto il tempo a seguire telecamere impazzite. Il film non è girato in questo modo.”
“Se fosse vero, sono certo che il gruppo partirebbe con un buon cameraman e un tecnico del suono al seguito, e tutta la produzione sarebbe di ottimo livello. In più, qui non c’è soltanto una telecamera ma tante piccole microcamere ad alta definizione che riprendono l’azione.”
“Certo, quando l’azione comincia ad essere frenetica e gli esploratori corrono con le telecamere, cambia anche lo stile del film”
”Ma cambia in meglio, perché tutto questo rende l’azione ancora più entusiasmante, dandoci la possibilità di scegliere diverse angolazioni”.