Magazine Diario personale
dopo aver trascorso qualche giorno nascosta sotto un mobile della cucina, ho deciso di donare alla mia nuova famiglia sapiens una possibilità. Ho deciso di uscire fuori e provare a parlare con loro, relazionarmi con loro. Ma ho scoperto che non parlano la mia lingua. E non la capiscono nemmeno.
Così ho dovuto adottare tutta una serie di stratagemmi per farmi comprendere da quelle semplici menti umane. Almeno, per esprimere i miei bisogni più basilari.
Ho fame: per esprimere questo concetto del tutto basilare serve costanza, determinazione e pazienza. Tanta pazienza. Aspetto paziente davanti al lavello della cucina, l'unico luogo nella casa in cui Fenice e sua madre, LadyGAGA, cucinano. Non appena una delle due arriva, mi lancio come un razzo verso le loro gambe, strisciando il mio splendido manto peloso sulle loro gambe scolorite. Nel frattempo è necessario urlare: certo che questi umani sono proprio incivili. Per farsi ascoltare non si può parlare normalmente come facevo con quella santa gatta di mia madre, eh no. Bisogna urlare, implorare a voce talmente alta di ricevere un po' di cibo che, prima o poi, qualcuno te lo darà. È che non te lo danno perché capiscono le tue parole: ma solamente perché sei riuscito a prenderli per sfinimento.
Devo andare nella mia lettiera: ecco, su questo punto abbiamo avuto qualche problema. Attenzione, non perché non fossi in grado di capire che devo fare i miei bisogni nella lettiera (li ho sempre fatti li, intelligente come sono), piuttosto perché non sapevo come spiegarlo alla mia famiglia.Insomma: se qualcuno mi stringe e mi sballotta manco fossi un bambolotto di plastica e mi tiene ad almeno un metro e mezzo da terra, come posso io raggiungere velocemente il mio bagno? Come posso io liberarmi da quegli sgraditi ospiti che animano le mie membra?Ecco che ho trovato un sistema: il volo dell'Angelo. Avete capito bene: cerco con tutte le mie forze di lanciarmi a terra indipendentemente dall'altezza a cui sono. Se mi lasciano andare corro in bagno, se invece mi afferrano impedendomi di cadere, beh.. uso loro come bagno. E Fenice ne sa qualcosa.
Ho voglia di giocare/non voglio più dormire: ecco, direi che il mio modo di dimostrare la mia voglia di azione non sia tanto gradito dalla mia famiglia.Dovete sapere che la mia sveglia mentale suona alle cinque del mattino, orario in cui non si sente un'anima parlare. Ed io mi annoio. Io voglio giocare. Sono ancora una piccola gattina indifesa ed ho bisogno di sfogare la mia energia repressa. Così diventa necessario svegliare la mia famiglia: ed io cosa faccio? Mordo. Le dita dei piedi soprattutto. Non si svegliano sempre, a volte nel dormiveglia mi calciano giù dal letto ed io cambio obiettivo. Quando si svegliano invece è un disastro: mi guardano con occhi inferociti e mi mandano giù dal letto.
Credo che rinuncerò a comprendere questi sapiens: per quale ragione sono così seri e per nulla inclini al sano divertimento?