di Paul Thomas Anderson (USA, 2012)
con Philip Seymour Hoffman, Joaquim Phoenix, Amy Adams, Laura Dern
VOTO: ***
Già, perchè le domande sono principalmente due: se The Master fosse arrivato normalmente in concorso a Venezia anzichè con quest'alone da 'film-evento', misterioso e imperscrutabile, il nostro giudizio sarebbe stato differente? Risposta: probabilmente sì. E' chiaro l'eccesso di attesa porta molte volte a rimanere delusi. Seconda domanda: ma, insomma, The Master è un bel film? Risposta: sì, lo è abbastanza. Ma non tanto da essere un capolavoro. E per essere ancora più chiari: non era il più bel film del concorso veneziano e non è nemmeno il più bel film di Paul Thomas Anderson. Magnolia e Il Petroliere ci erano piaciuti molto di più.
Sarà (forse) per questo che l'approccio di Anderson verso questa specie di 'loggia' è, per così dire, abbastanza 'timido': innanzitutto nel film non viene mai fatto il nome del suo fondatore, tale Ron Hubbard (scrittore di fantascienza abbastanza famoso che sul finire degli anni '50 si inventò una propria religione basata principalmente sull'autostima e sul culto del proprio ego), anche se è evidente che il personaggio di Lancaster Dodd (interpretato da Philip Seymour Hoffman) ne è chiaramente ispirato.
Insomma, The Master è un film su Scientology che non parla di Scientology... non ha il coraggio di farlo fino in fondo. E anche se, certamente, la sinistra 'setta' resta sempre sullo sfondo, le luci della ribalta si accendono più che altro sui due straordinari interpreti che si rubano la scena a vicenda e si mangiano il film, regalandoci un autentico manuale di recitazione. La Coppi Volpi vinta ex-aequo a Venezia è sacrosanta. Ma se pensate di vedere in questa pellicola una graffiante caricatura di uno dei più subdoli misteri americani, oppure una riflessione sul potere suggestionale dei media e delle insicurezze di un popolo apparentemente forte ma in realtà fragilissimo, che ha un bisogno smodato di autostima e ideali in cui credere (anche fasulli), allora sarà il caso che lasciate perdere.