Magazine Cinema
La seconda guerra mondiale è appena finita.
Freddy, reduce sbandato e violento, dopo un tormentato peregrinare incontra Lancaster, capo spirituale di una setta appena nata.
Questi lo accoglie e lavora su di lui cercando di correggere la sua bestialità ed incanalarlo verso i precetti della propria filosofia ( che ricorda tanto Scientology; vedasi per gradire la famosa puntata di South Park).
Il film è un'occasione per due attore giganteschi per mostrare a tutti le loro capacità.
E' un'occasione per Paul Thomas Anderson di girare scene di Grande_Cinema a 65 mm e vincere la palma de " Il più Autore degli Anderson".
E' un'occasione per noi per andare sui forum di cinefili e trollare tutti dicendo " sto film non vuol dire un cazzo!".
In effetti appena finito ho provato una leggera sensazione di straniamento. Tutto qui? mi sono chiesto.
Il film sembra non andare da nessuna parte, non c'è un'evoluzione dei personaggi e la stessa storia finisce come era cominciata. Facile citare Kubrick in questi casi.
Se mi fossi messo a scrivere immediatamente forse l'avrei bollato come una cagata.
Il giorno dopo averlo visto però mi sono accorto che era come se continuasse a fermentare nella mia mente, come se avesse concentrato la sua forza a livello di inconscio.
Proprio 2001 mi aveva fatto un'effetto simile.
Magnolia mi era piaciuto molto, il Petroliere mi aveva ammazzato di noia.
Questo mi ha ammaliato.
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