Una batteria allontana lo spettro di attacchi di panico ad un cuore aperto da squarci chitarristici. Poco dopo l’emblematico appello “I wanna see you write a love song!“ s’imprime lascivo e terribilmente onesto come un feroce ”It’s only teenage wasteland” che, svuotato di ogni ricordo di armonia seventies, cerca un altro da sé a cui chiedere se sta prendendo nota di tutto questo amore.
Attraverso questo brano, della band di New York, giunta alla sua seconda prova ed ampliato considerevolmente il ventaglio di generi e stili, non si può certo non evidenziare il coraggio di esser contaminati da reminescenze d’ogni tipo senza voler necessariamente contaminare alcunchè, traducendo in musica e rumore il proprio grido feroce e liberatorio, senza pretese che vadano oltre alla necessità di comunicare.
“Open Your Heart”, la titletrack, si iscrive con merito al registro per gli anthem degli anni ’10, con un umore alla Replacements e un’urgenza alla Fucked Up. Fisica, viscerale, asciutta, brutalmente romantica. Un canzone killer che transita famelica, pura ebbrezza giovanile e uno squarcio di transumanza in un incendio di note, che fanno vibrare corde emotive prossime al punk per un gruppo sensibilmente eterogeneo sul piano del sound, sospeso tra garage, kraut, noise e post punk.
Questo inno di “colossale giovinezza” rumoristica è mosso dall’impellenza di testimoniare il proprio vuoto non sordo, perchè “senza la musica la vita sarebbe un errore” così come senza un urgente rigurgito d’esistenza di questa band non potremmo assistere ad esplosioni di senso tali a quelle che questa canzone reca in sé: una parentesi di fango, amore, fame e nichilismo che sa scuotere le fondamenta di un’epoca anemica.
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