Se ieri ci si chiedeva se fosse possibile sparire senza allarmare nessuno, oggi ci si chiede se si può sparire senza lasciare tracce.
Così, giusto per placare gli animi ansiosi.
A quanto pare si può, e tutti quei misteri insoluti che affollano i pomeriggi di dubbio gusto nei nostri palinsesti televisivi per non parlare di Chi l'ha visto? ne sono l'esempio.
E' possibile sparire nel nulla anche a 5 anni, in una tappa imprevista di una vacanza che doveva essere perfetta, lasciando disperati una coppia di genitori, lasciandoli preda della propria rabbia, della propria frustrazione e delle proprie paure.
Perchè se tuo figlio scompare, inevitabilmente, gli scenari peggiori ti si presentano davanti e riuscire a tenere in piedi un matrimonio va a scontrarsi con il diverso modo di affrontare un lutto che non si può definitivamente definire lutto.
The Missing fa così più di molte serie che ci mostrano le indagini e i sentimenti coinvolti nella sparizione e nel probabile omicidio di un bambino (vedasi Broadchurch o The Killing), perchè ci mostra delle indagini lunghe 8 anni, l'odio, la rabbia, l'amore e la speranza che si frantuma, in tutte le sue evoluzioni, mescolando presente, passato remoto e passato recente.
Un padre che non si arrende, che vuole conoscere la realtà, contro una moglie che con tutta la sua fragilità è andata avanti, nascondendo le lacrime.
Ma forse, dopo 8 anni da quella semifinale Francia-Brasile nei cui festeggiamenti il piccolo Olly è scomparso, qualcosa di nuovo, un nuovo indizio, può esserci. Dato da una semplice sciarpa, da una semplice foto postata su Facebook, che riaccende le speranze in un marito e padre che non si dà per vinto pur dandosi all'alcool, e a quell'ex investigatore chiamato per istruire la polizia locale del piccolo paesino francese di Chalons De Bois, all'epoca prossimo alla pensione (va da sé) incapace di godersela senza aver risolto il mistero che aleggia attorno alla famiglia Hughes e a chi, all'epoca come ora, venne sospettato o coinvolto.
La forza di The Missing oltre che nella ricerca di un colpevole e di una soluzione, sta anche in quel mescolamento dei tempi, che mostra il prima, il dopo, che mostra lo schianto di un matrimonio, l'inizio di un altro, in un dramma che sembra non aver fine portato in scena da attori volutamente cupi e irosi, con cui si simpatizza e si sospetta.
La serie è quindi molto più di una serie crime che si destreggia sapientemente tra Francia e Inghilterra, tra francese e inglese, alimentando dubbi e diffidenze.
Inutile dire che la verità e il finale saranno altamente amari, dimostrando ancora una volta come la caccia al colpevole sia secondaria di fronte al diverso modo di elaborare e affrontare una vicenda simile, di fronte al lungo racconto dietro una vicenda simile.
Si resta dubbiosi, comunque, non c'è che dire, e il fatto che una seconda stagione sia stata confermata, alimenta le domande che sembrano, anche se non dovrebbero, essere rimaste senza risposta.
Gli sceneggiatori per primi se ne scusano, ma forse, a ben guardare, la sospensione creata è altrettanto efficace di un punto definitivo.
Meglio, quindi, andare a capo.
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