The Mist è un film sorprendente, secondo diverse accezioni del termine
Un po' perché, fondamentalmente, visti i nomi misconosciuti del cast e la veste con cui si presenta la produzione verrebbe quasi istintivo pensare ad un direct to video , o comunque un film per qualche televisione americana: una sorta di serie tv formata da un unico episodio insomma
Un po' perché poi noti che invece il livello d'interpretazione è eccellente, che quel sapore "low budget" sembra andare tutto a vantaggio della resa della pellicola
Perché certo, c'è dietro il nome di Stephen King che è di per se una garanzia, ma va detto che non sempre i suoi lavori (o più che altro gli adattamenti cinematografici di quest'ultimi) hanno reso giustizia alle abnormi aspettative che il nome dello scrittore genera nel pubblico, quindi un po' di timori erano abbastanza legittimi
Silent Hill Style
La novella originale dello scrittore che ha reso famoso il Maine nel mondo è una storia breve del 1985, che tra le altre cose fu tra le fonti ispiratrici per la celeberrima serie videoludica Silent Hill, da cui l'evidente nebbiosissima parentelaThe Mist si snoda sullo stampo che ha reso King il re moderno della letteratura horror: L'ombra dello scorpione, Tommyknockers, La Tempesta del Secolo....appare evidente come siano gli esseri umani ad essere al centro della tensione, e come il sovrannaturale in fin dei conti sia poco più che la causa scatenante per mettere in scena un orrore quanto mai realistico e credibile (concetti alla base anche di The Walking Dead, fumetto che del resto a King deve tantissimo)
Frank Darabont
Regista acclamato per quanto non molto prolifico, è tra l'altro il nome dietro la macchina da presa dell'adattamento televisivo dell'appena citato The Walking DeadDivenuto celebre con Le ali della libertà (1994) e Il miglio verde (1999) (tratto proprio da un altro romanzo di King) Darabont ha volutamente riscritto il finale di questo The Mist con la benedizione dell'autore (e direi anche con una discreta cacarella da parte dei produttori ) quindi una volta che lo avrete visto sapete a chi mandare le vostre lacrime
Il Finale
Senza spoilerare nulla potrei definirla la trollata più diabolica mai vista, di una crudeltà che a confronto George Martin è Babbo NataleUn finale malvagissimo che però si conferma d'altissimo livello qualitativo, anche solo per come viene gestita tutta la sequenza che porta verso di lui
Concludendo
Sebbene condito da un vago lato splatter e potendo contare un buon numero di scene d'azione, The Mist non ha nulla a che fare con il moderno horror più "esplicito": riprende piuttosto l'anima thriller dei vecchi classici del genere e fonda il grosso della sua suspense sulla tensione psicologica, che non porta (e non cerca) un vero e proprio terrore, ma fa piuttosto leva su un claustrofobico senso d'angosciaDa cui anche il già citato lato tecnico non proprio al passo con i tempi che potrebbe fare storcere il naso a tanta gente, ma non certo ai fan dello stile Stephen King che complessivamente troveranno pane per i loro denti