Questo inverno George Clooney tornerà al cinema nelle vesti di regista, con il film The Monuments Men, l’adattamento cinematografico del libro omonimo che narra della alleanza tra dei soldati e dei cittadini francesi per recuperare le opere artistiche che erano state depredate dai nazisti. Clooney ha spiegato a EW che questo film è nato dopo essersi reso conto, col suo partner Grant Heslov, che in questi anni i due produttori hanno per lo più realizzato delle pellicole con una visione cinica del mondo.
“Ho detto: ‘Sai, tendiamo a fare un sacco di progetti cinici, e sarebbe davvero bello farne uno in cui non c’è alcun cinismo. E davvero non avevamo nulla scritturato che non fosse così. [Ride] Questo è quello che ci piace”.Ma cosa ha convinto Clooney a trasformare questa storia in un film?
“Sapevamo che i personaggi erano interessanti. Abbiamo cambiato i nomi, ovviamente, perché non stiamo facendo un documentario, e volevamo essere in grado di dare a questi ragazzi dei difetti. Erano persone reali, e non vuoi dare alle persone reali dei difetti. Così abbiamo cambiato i nomi, in modo da poter pasticciare un po’ con loro. Vogliamo che ci sia un po’ di umorismo. Non vogliamo che questa sia una lezione di educazione civica. Quando Grant ed io abbiamo fatto Good Night, and Good Luck, abbiamo sfidato chiunque a venirci a dire che quello che avevamo fatto era inaccurato in quel film, perché ogni singola persona in quella stanza aveva scritto dei libri [su quella storia]. Erano tutti grandi giornalisti, quindi sapevamo che avevamo coperto il più accuratamente il possibile e da tutte le angolazioni. Questo è quello che abbiamo pensato, non stiamo andando a fare un documentario. Uno qualsiasi di quei film che sono stati basati sulle storie, vere che avete visto, si basa sulla licenza poetica, e la nostra licenza poetica [è] che abbiamo voluto lasciare che questi ragazzi avessero alcuni difetti e che si divertissero un po’. Volevamo che ci fosse un argomento serio. Ci sono un sacco di questioni importanti in gioco, compresi i problemi che ancora esistono, [come] la restituzione di un sacco di opere rubate che erano di proprietà dei collezionisti ebrei, che ancora non sono state restituite. C’erano un sacco di cose importanti di cui parlare, ma abbiamo voluto che fosse divertente e piacevole. Vuoi poter essere in grado di ridere, anche su un sacco di cose”.L’ottanta per cento della storia dl film è vera e accurata, spiega Clooney, e quasi tutte le scene del film sono accadute, a volte con altri personaggi e qualche volta su scala più piccola
“Ma questo è un film. Non stiamo uccidendo Hitler in un cinema. E mi è piaciuto Bastardi senza gloria. Stiamo atterrando nella Battaglia delle Ardenne nel dicembre del 1944. Non stiamo atterrando lì perché era conveniente per noi atterrare lì. Seguiamo tutte le regole, abbiamo solo reso i personaggi più interessanti, credo. Non che le persone reali non fossero interessanti. È solo che, non puoi sapere se qualcuno ha avuto un problema con l’alcol, e volevamo avere qualcuno con un problema con l’alcol”.Per quanto riguarda la sua partecipazione nel film, Clooney spiega che è stata una necessità, perché si trova ancora in una posizione in cui aiuta il fatto che fa parte del cast di un film diretto da lui.
“Ma vorrei anche parlare del fatto che questo è un film su degli uomini che hanno superato l’età di quelli che tendono a unirsi all’esercito. …Quindi sono un gruppetto di pesci fuor d’acqua. Ho 52 anni e non mi sembra di avere l’aspetto di qualcuno che potrebbe entrare nell’esercito in qualunque momento, così mi è sembrata una parte per cui ero adatto”.
Clooney ammette che in termine di portata e di budget, questo è stato il film più grande che ha mai realizzato e nonostante tutto è riuscito a finirlo cinque giorni prima e spendendo 5 milioni di budget in meno. Un esperienza senza precedenti, per lui. Sono stati d’aiuto gli sgravi fiscali forniti dalla Germani e dall’Inghilterra, che hanno permesso di contenere il budget, che comunque rimane molto grande.
Per quanto riguarda il casting di Bill Murray, quasi impossibile da rintracciare visto che fino a poco tempo fa non aveva nemmeno un telefono, Clooney rivela che il collega è un suo grande e caro amico.
“Era a casa l’anno scorso, e stavo parlando del film. Non avrebbe mai detto: ‘Ehi, posso essere nel film?’. Ma poi l’ho chiamato la scorsa estate, all’inizio dell’autunno e gli ho detto: ‘Guarda, ho scritto questa parte per te. So che è impossibile trovarti per un lavoro’. Lui non ha un agente, non ha un manager. Ora ha un telefono cellulare, che è utile. E gli ho detto, ‘Mi piacerebbe che tu ne faccia parte, ma è un impegno di quattro mesi, il che è un grosso impegno’. E lui mi ha chiamato e ha detto: ‘Ottimo, ci sarò’, e si è presentato. Onestamente, quello era uno di quei set sorprendenti. John Goodman è venuto dopo da me e mi ha detto che è stata l’esperienza migliore che abbia mai avuto in vita sua. Stavamo avendo dei veri problemi climatici. La Germania era – abbiamo iniziato ai primi di marzo sperando di avere un po’ di neve, e nevicava a metà maggio. Così cercavamo di affrettarci nel fare le cose. E vedevi Bill e John [Goodman] portare le scatole delle cineprese con la troupe e aiutare tutti quanti negli spostamenti. E tutti venivano sul set anche nei giorni in cui non lavoravano. È stato davvero, è stata un’esperienza incredibilmente calorosa e divertente. Bill Murray e Bob Balaban vagavano [sul set] con le loro uniformi militari…”.Fanno parte del cast anche Cate Blanchett (che veste i panni di una storica d’arte membro della resistenza francese), Jean Dujardin, Matt Damon, e Hugh Bonneville. The Monuments Men è ispirato ad un romanzo ambientato durante il secondo conflitto mondiale: The Monuments Men: Allied Heroes, Nazi Thieves, and the Greatest Treasure Hunt in History di Robert M. Edsel (edito in Italia da Sperling & Kupfer con il titolo Monuments men. Eroi alleati, ladri nazisti e la più grande caccia al tesoro della storia). Il film approderà nelle sale americane il 18 dicembre mentre in Italia arriverà il 30 gennaio 2014.