Non è male The new daughter, ma non va oltre il livello di un buon thriller vagamente soprannaturale.
Luis Bardejo fa un discreto lavoro mantenendo lento il ritmo ed altà la curiosità dello spettatore, intento a comprendere quale sia il mistero che si nasconde dietro la collinetta.
Un uomo si trasferisce in un paese nuovo con il figlio di 7 anni e la figlia adolescente, ovviamente casa isolata dal resto del paese.
La madre è fuggita tempo prima lasciando il terzetto nell’arduo tentativo di comprendersi e piacersi.
La nuova casa però nasconde un mistero e la collinetta che si trova nel bosco rivela particolari inquietanti.
Ben presto Louise, la ragazzina, comincia a cambiare… ed è qualcosa di più della normale evoluzione ormonica di quell’età.
La situazione precipita e l’uomo fa un po’ di ricerche finendo per scoprire che quella casa è già stata teatro di un dramma familiare.
Ma la colpa non è della casa ma della collinetta, probabilmente un tumulo indiano dedicato al culto di qualche divinità.
Non vado oltre nel raccontarvi la trama perchè buona parte del film poggia sul capire qual è il segreto, quale il mistero, come uscire da una situazione complessa e (in parte) soprannaturale.
In realtà Berdejo riesce anche a creare qualcosa di interessante al di fuori della storia.
Per esempio sono buone alcune inquadrature dall’alto che danno respiro al discorso e sembrano far rifiatare, ma nascondono anch’esse un sottofondo di male estremo che risulta evidente.
Buona è anche, dal punto di vista stilistico, la sequenza di Ivana Baquero nella vasca da bagno, in quello che poi scopriremo essere un momento importante della vicenda.
Il film si srotola senza fretta e i lunghi momenti di silenzio permettono allo spettatore di concentrarsi sul mistero. C’è tempo di pensare, di riflettere, di capire quale mai sarà il segreto che si nasconde in quella landa.
E così si finisce per porsi delle domande e per ipotizzare la soluzione.
Cosa si nasconde sotto quella collina?
Vecchi resti di alieni?
O forse davvero si tratta di qualche malvagio Dio indiano?
Il mistero si trascina per un bel po’, ed è anche il momento migliore del film.
Buono anche il parallelismo con la vita delle formiche studiata dal piccolo Sam (ma questa non ve la racconto e la scoprirete guardando il film).
Come buona è l’interpretazione di Kevin Costner, padre per nulla perfetto e uomo in realtà poco coraggioso costretto dagli eventi a tirar fuori le palle e prendere decisioni difficili.
Rimane il mistero anche sull’uscita italiana… se avete notizie segnalatemele.