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Siamo giunti al termine, senza nessun calo di ascolti, senza nessun calo nella resa della trama, The Newsroom chiude, lasciandoci orfani di una redazione a cui ci si era inevitabilmente affezionati, creando assuefazione da quelle parlantine, da quelle frecciatine e da quel ritmo così ben sostenuto e così ben scritto.
Chiude, quindi, e se per altre serie ci si è lamentati (vedi OUAT), qui si resta un po' perplessi, lasciandosi prendere dall'inevitabile commozione, ma allo stesso tempo, a mente fredda, qualche dubbio resta.
Rispetto alla scorsa stagione siamo andati avanti, i preparativi per il matrimonio tra MacKenzie e McAvoy si fanno pressanti, Maggie ha riconquistato una normalità mentale e un normale taglio di capelli, il notiziario viene gestito senza intoppi, ma anche senza guadagnare consensi in ascolti e quindi in pubblicità.
Il quarto posto brucia, soprattutto se l'azienda intera potrebbe essere messa in vendita, ma questo non è l'unico problema che il duo deve affrontare, perchè un hacker interno ha contattato Neal, gli ha fatto avere 27.000 documentati secretati dal governo di cui vuole si parli.
Ovvio che si vada con le pinze dopo l'operazione Genova, se non fosse che, nel fare quel che ha fatto, Neal si è reso responsabile di un reato federale, rischiando la prigione, assieme a McAvoy stesso, visto che nessuno dei due intende rivelare il nome della loro fonte.
Questa storyline principale, in cui i termini giuridici hanno la meglio su quelle giornalistici, corre parallela ai grossi eventi intercorsi dal 15 aprile 2013 al 27 giugno dello stesso anno, aprendo con la strage alla maratona di Boston, passando per il rapporto dell'EPA fino al Mandela morente, impreziosendo il tutto, ovviamente, con il privato dei nostri cronisti, con la divertente ed esilarante relazione tra Don e Sloan, che strappa molteplici sorrisi, con le crisi amorose tra Jim e Maggie che proseguono e con l'ennesimo scontro tra integrità ed etica nel proporre storie e l'uso senza riguardi di internet.
Cosa c'è quindi da rimanere perplessi in una stagione che sembra usare tutte le carte vincenti già usate finora?
C'è che da una parte queste carte, essendo già state usate, sanno un po' di ripetizione, ma in realtà solo per poco, perchè farsi coinvolgere dalla fibrillazione del lavoro di redazione è poca cosa.
Dall'altra, quello che davvero non funziona è che per una stagione conclusiva si chiede di più, soprattutto se, a 2 episodi dal finale, si accantona tutta una storia -quella della talpa- per poter passare ad altro, per far concludere al meglio i protagonisti e il loro lavoro.
I soli 6 episodi che compongono quest'ultimo capitolo appaiono così fin troppo pochi per approfondire a dovere quanto da dire, qualcosa più di uno sparo nel silenzio, forse ci era dovuto.
Si finisce però dove si è iniziato, si finisce tra le lacrime venendo a scoprire la vera mente del tutto, il vero cuore dietro la nuova veste del News Night, quel cavaliere testardo deciso a combattere contro i mulini a vento, che non ha perso la sua battaglia, ma l'ha affidata ora, a un altro combattente, altrettanto o forse meglio corazzato.
Cosa ne sarà di questa lunga battaglia, non c'è però dato da sapere, e alla commozione, succede così un po' di rammarico.
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