Il celebre romanzo The Night Manager di John Le Carré arriva in televisione grazie alla BBC. Presentato in anteprima alla recente edizione del Festival di Berlino e da Aprile in Italia su Sky.
Articolo a cura di Max Borg
Nel 1993 venne dato alle stampe The Night Manager (in italiano Il direttore di notte), primo romanzo scritto da John Le Carré - pseudonimo dell'ex-spia Bernard Cornwell - dopo la conclusione della Guerra Fredda. Dopo aver passato decenni a raccontare il proprio vissuto attraverso l'alter ego George Smiley, lo scrittore colse l'occasione per passare ad altro, restando in ambito spionistico ma affrontando tematiche diverse e più attuali (ancora oggi), con la storia di un direttore d'albergo, Jonathan Pine, che viene reclutato per fermare Richard Roper, noto e spietato trafficante d'armi. Una storia complessa e ricca, come sempre quando si tratta della penna di Le Carré, nonché perfetta per lo schermo. È stato necessario aspettare più di vent'anni, ma finalmente lo scontro fra Pine e Roper può essere visto da milioni di spettatori, grazie a The Night Manager, ambiziosa produzione della BBC che torna ad adattare l'opera di Le Carré dopo la fortunata esperienza di Tinker Tailor Soldier Spy nel 1979 e Smiley's People nel 1982 (con Alec Guinness nei panni della celebre spia).
Non la solita televisione inglese
Per quanto storicamente più aperta alla simbiosi con il cinema rispetto al suo omologo americano, l'industria catodica del Regno Unito ha spesso resistito alla tentazione di reclutare firme prestigiose in cabina di regia, fatta eccezione per sporadici lungometraggi singoli (vedi alla voce The Deal, primo capitolo del trittico su Tony Blair scritto da Peter Morgan e diretto, due volte su tre, da Stephen Frears). The Night Manager segna una parziale svolta, adottando il modello della prima stagione di i>True Detective e affidandosi interamente all'occhio della danese Susanne Bier. Criticata a più riprese per l'eccesso di sentimenti nei suoi film, la regista si discosta in questa sede dal suo stile abituale, assecondando con asciuttezza la scrittura spietata di David Farr (il quale si è fatto le ossa con le spie firmando i copioni di vari episodi di Spooks). Il meccanismo è ben costruito e la modernizzazione della trama ancora funzionale alla ricchezza tematica del testo, tesissimo già nella parte introduttiva.
Bene e Male
Naturalmente l'operazione non si reggerebbe in piedi senza due interpreti centrali capaci di rendere giustizia ai personaggi immaginati da Le Carré. Non delude neanche il resto del cast ( Olivia Colman su tutti), ma l'essenza vitale e tragica di The Night Manager è riconducibile al duello recitativo fra Tom Hiddleston, imperturbabile e malinconico nei panni di Pine, e Hugh Laurie, carismatico ma pieno di rabbia repressa nel ruolo di Roper, che segna il ritorno dell'attore alla serialità dopo quasi quattro anni dalla conclusione di Dr. House. Attorno a loro ruota un mondo crudele ed irresistibile, al quale sarà difficile dire addio dopo appena sei episodi.
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