Sì lo so, questo album compirà ben 31 anni il 22 marzo di quest’anno, quindi non è di certo una novità nel panorama musicale di questo 2013 appena iniziato. E allora perché sono qui a parlarne?
Tutto è iniziato a novembre, se non ricordo male. Stavo girovagando per casa con mia figlia, preparandola per l’asilo, quando mi metto a canticchiare Hallowed Be Thy Name, senza un motivo preciso. La regola mi impone quindi, che se ho una canzone in mente, devo prendere il cd e piazzarlo in auto. Mi avvicino alla mia meravigliosa Expedit, scartabello tra i cd, sfilo The Number of the Beast e… è vuoto! Panico! Inizio a cercare in mezzo agli altri, guardo se per caso sia finito in un’altra custodia. Nulla, mi arrendo ripromettendomi di cercare meglio la sera, al rientro dal lavoro.
La copertina rivisitata del 1998, con il nero al posto del blu
Beh, ho cercato ovunque e credo che la custodia si sia aperta nel mio studio durante il terremoto e che il cd sia rimasto là, nella vecchia casa da demolire.
Soluzione immediata: metterlo in whishlist, sperando che qualcuno me lo regali, o tutt’al più ricordarmi di inserirlo nel prossimo ordine Amazon.
Fortunatamente mia cognata e il suo ragazzo, hanno avuto il buon cuore di regalarmelo e io ho di nuovo tra le mani The Number of the Beast, che oltre ai contenuti multimediali che devo ancora provare, ha nella list una canzone in più, non presente nella prima edizione che avevo io. Total Eclipse, venne infatti usata come b-side e inserita solo nel 1998 nell’album.
E ora, mi posso di nuovo ascoltare Hallowed Be Thy Name, la canzone top dell’album a mio avviso, album che segna anche l’esordio alla voce di Bruce Dickinson nella band. Ciò non è poco.
Il retro della vecchia edizione. Solo 8 tracce.
Tracklist:
- Invaders
- Children of the Damned
- The Prisoner
- 22 Acacia Avenue
- The Number of the Beast
- Run to the Hills
- Gangland
- Total Eclipse
- Hallowed Be Thy Name